venerdì 26 novembre 2010

Delle Stranezze (parte in seconda)

Stranezze? Diciamo stranezze.
Ma stranezze di che poi? Rispetto a cosa? Alla nostra cultura? Al nostro modo di vedere? Alle nostre pseudo-certezze? O peggio ancora, alle nostre barcollanti sicurezze? Stranezze rispetto ai nulla-ostia del Pastore tedesco e gli altri mammiferi che lo circondano? Rispetto alle parole di Alberoni e Crepet? Oppure alle baggiannate che ci racconta il Piccolo Grande Nano e la sua corte di topi e puttanine? A forza di domandarmelo da qualche mese a questa parte, alla fine ne esco pazzo.
Stranezze….oddio. Un po’ strani sono. Ma di poco e non per cui.
E se a dargli di “stani” è gente come me, che di normale non c’hanno manco la pressione sanguigna, allora e forse, ci si può anche stare.

La raccolta della spazzatura per esempio. In Italia è un dramma continuo, no? Almeno qui a Den Haag il discorso è molto semplice. A secondo del quartiere dove vivi, la spazzatura la metti fuori dalla porta una volta a settimana (al mattino presto, chiaro). Io per esempio il martedì. Gli altri giorni invece te la tieni in casuccia al caldo. Ma il martedì alle 10 non c’è più niente. Raccolta e depositata. Senza tanti film e storie.
Per i locali pubblici: negozi, ristoranti, bar, ogni giorno possono lasciare fuori a rotazione: cartone, vetri, biodegradabili. Rigidamente. E funziona alla perfezione. Sarà un caso ma essere assunto come “spazzino” è il lavoro più ricercato che c’è qua: poca fatica, sempre pulito e stipendio dignitosissimo. Ma dato che questo è un metodo semplicissimo, in Italia non funzionerebbe mai perché è diventato un biz dove “si ingrassano” tutti.

Ma cosa mangiano gli olandesi per essere tutti forti, robusti e alti come i Watussi? Gli spinaci di Braccio Di Ferro? Le arachidi di Super Pippo? Carne umana come Hannibal?
Panini, parecchi panini. Sul serio.
A pranzo soprattutto un Club Sandwich è un classico. Li cucino quindi lo so. E all’inizio pensavo che mangiavano come cani. Invece c’è grande cultura di farine integrali, tutti gli ingredienti sono freschi e cucinati al momento, niente di preconfezionato lasciato a prendere polvere come si vede in certe squallide vetrine girando per il centro di Firenze o Roma.
Se una bizzarria c’è eccola: il piatto quasi nazionale è la zuppa Soto Ajam, importata dall’ex colonia indonesiana. Sarebbe un po’ come se gli italiani mangiassero cucina etiope perché una volta eravamo i coloni! La butto lì: ci vedo un gran senso di colpa. Ma sicuramente sbaglio.

Questa l’ho scoperta da poco: sono tirchi che pelano! Ma davvero!
Un esempio? Due settimane fa c’è stata la giornata del “Museo Gratis”.
D’avanti alla porta del museo di Escher che si trova a cento metri da casa mia, c’era una fila ordinata di un chilometro! Visto e letto poi sui giornali. Un chilometro! Sapete quanto costa il biglietto per entrare in quello splendido museo ad ammirare le sue opere? 7,5 euro! C’è gente che è stata in fila 8/9 ore! Oltretutto con le sale stracolme e quindi scomodissime per godersi i Suoi lavori. Ma era GRATIS, e la mia boss mi ha spiegato che se agli olandesi dici gratis, non capiscono più nulla!

Una stranezza che piacerà ai castroncelli dentro gli anta come me.
Qua a 45/47 anni, il 90 % delle coppie sposate divorzia! Ed è appurato a livello statistico che nella totalità dei casi è la donna che inizia la pratica.
E quindi questo è vero.
Quello che invece mi risulta una leggenda e niente più, è la diceria che ci sono locali pieni di donne separate che non aspettano altro di incontrare un uomo e “fare baldoria”. Ne ho sentite dire di tutti i colori, da olandesi che di solito sono molto restii a spettegolare (ma lo fanno anche loro, tranquilli). Cmq ad oggi per me, dove si trovino questi locali, è un mistero un po’ morboso e un po’, dato che non li trovo, una mezza berlusconata.
Ma invece ci sono. E da cacciator castron che cerca castron preda, la caccia continua.
Un piccolo particolare che potrebbe far maliziosamente pensare.
Qua persino nel nostro locale, trovi distributori di profilattici di marca a 3 x 1 euro! Non male no? In Italia costano un decino o poco meno.
Ecco, quei distributori stanno lì a prendere ruggine perché…qua nessuno li usa! Sarà perché è scomodo, sarà perché le donne olandesi, soprattutto se si lasciano andare, sono fuori come balconi, ma tocca discuterci per usarlo.
L’ammetto.
E per quanto nel contesto possa risultare piacevole ed eccitante, non mi è piaciuta per niente la situazione che si è creata. Vengo da 7 anni di Kenya e ne ho sotterrate di simpaticone come queste, purtroppo.

Nel Paese dove tutto è permesso! Nel Paese della Liberta’! Nel Paese delle droghe e delle vetrine a luce rosse e di Amsterdam; quale sarà la malattia che più colpisce gli Olandesi?
Visto l’umidità, i reumatismi? Macché!
Dato che guardandosi intorno non vedono altro che cielo, labirintite? Tzè.
Ok ve lo dico ma tenetevi forte….La Depressione!!!!!
Come?…Che cosa?…..Mi stanno a prendere per il culo? Cioè, qui praticamente, e parafrasando di brutto i nostri dogmi e codici, puoi fare che cazzo ti pare, e questi mi vanno in depressione? E noi italiani allora? Dobbiamo iniziare ad organizzare suicidi di massa?

Finiamola con le sigarette.
Da noi, lo sapete, il pacchetto è da 10 o da 20, semplice ok? Qui no. Qui trovi pacchetti da 19 (!), da 23, e da 27 (che per portarti dietro il pacchetto devi affittare uno sherpa)! La spiegazione di questo è scritta in un foglietto e ben sigillato insieme al terzo segreto di Fatima. Ma se casomai qualcuno di questi fulminati me la spiega, vi faccio sapere.
Alla prossima.

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