venerdì 26 novembre 2010

Delle Stranezze (parte in seconda)

Stranezze? Diciamo stranezze.
Ma stranezze di che poi? Rispetto a cosa? Alla nostra cultura? Al nostro modo di vedere? Alle nostre pseudo-certezze? O peggio ancora, alle nostre barcollanti sicurezze? Stranezze rispetto ai nulla-ostia del Pastore tedesco e gli altri mammiferi che lo circondano? Rispetto alle parole di Alberoni e Crepet? Oppure alle baggiannate che ci racconta il Piccolo Grande Nano e la sua corte di topi e puttanine? A forza di domandarmelo da qualche mese a questa parte, alla fine ne esco pazzo.
Stranezze….oddio. Un po’ strani sono. Ma di poco e non per cui.
E se a dargli di “stani” è gente come me, che di normale non c’hanno manco la pressione sanguigna, allora e forse, ci si può anche stare.

La raccolta della spazzatura per esempio. In Italia è un dramma continuo, no? Almeno qui a Den Haag il discorso è molto semplice. A secondo del quartiere dove vivi, la spazzatura la metti fuori dalla porta una volta a settimana (al mattino presto, chiaro). Io per esempio il martedì. Gli altri giorni invece te la tieni in casuccia al caldo. Ma il martedì alle 10 non c’è più niente. Raccolta e depositata. Senza tanti film e storie.
Per i locali pubblici: negozi, ristoranti, bar, ogni giorno possono lasciare fuori a rotazione: cartone, vetri, biodegradabili. Rigidamente. E funziona alla perfezione. Sarà un caso ma essere assunto come “spazzino” è il lavoro più ricercato che c’è qua: poca fatica, sempre pulito e stipendio dignitosissimo. Ma dato che questo è un metodo semplicissimo, in Italia non funzionerebbe mai perché è diventato un biz dove “si ingrassano” tutti.

Ma cosa mangiano gli olandesi per essere tutti forti, robusti e alti come i Watussi? Gli spinaci di Braccio Di Ferro? Le arachidi di Super Pippo? Carne umana come Hannibal?
Panini, parecchi panini. Sul serio.
A pranzo soprattutto un Club Sandwich è un classico. Li cucino quindi lo so. E all’inizio pensavo che mangiavano come cani. Invece c’è grande cultura di farine integrali, tutti gli ingredienti sono freschi e cucinati al momento, niente di preconfezionato lasciato a prendere polvere come si vede in certe squallide vetrine girando per il centro di Firenze o Roma.
Se una bizzarria c’è eccola: il piatto quasi nazionale è la zuppa Soto Ajam, importata dall’ex colonia indonesiana. Sarebbe un po’ come se gli italiani mangiassero cucina etiope perché una volta eravamo i coloni! La butto lì: ci vedo un gran senso di colpa. Ma sicuramente sbaglio.

Questa l’ho scoperta da poco: sono tirchi che pelano! Ma davvero!
Un esempio? Due settimane fa c’è stata la giornata del “Museo Gratis”.
D’avanti alla porta del museo di Escher che si trova a cento metri da casa mia, c’era una fila ordinata di un chilometro! Visto e letto poi sui giornali. Un chilometro! Sapete quanto costa il biglietto per entrare in quello splendido museo ad ammirare le sue opere? 7,5 euro! C’è gente che è stata in fila 8/9 ore! Oltretutto con le sale stracolme e quindi scomodissime per godersi i Suoi lavori. Ma era GRATIS, e la mia boss mi ha spiegato che se agli olandesi dici gratis, non capiscono più nulla!

Una stranezza che piacerà ai castroncelli dentro gli anta come me.
Qua a 45/47 anni, il 90 % delle coppie sposate divorzia! Ed è appurato a livello statistico che nella totalità dei casi è la donna che inizia la pratica.
E quindi questo è vero.
Quello che invece mi risulta una leggenda e niente più, è la diceria che ci sono locali pieni di donne separate che non aspettano altro di incontrare un uomo e “fare baldoria”. Ne ho sentite dire di tutti i colori, da olandesi che di solito sono molto restii a spettegolare (ma lo fanno anche loro, tranquilli). Cmq ad oggi per me, dove si trovino questi locali, è un mistero un po’ morboso e un po’, dato che non li trovo, una mezza berlusconata.
Ma invece ci sono. E da cacciator castron che cerca castron preda, la caccia continua.
Un piccolo particolare che potrebbe far maliziosamente pensare.
Qua persino nel nostro locale, trovi distributori di profilattici di marca a 3 x 1 euro! Non male no? In Italia costano un decino o poco meno.
Ecco, quei distributori stanno lì a prendere ruggine perché…qua nessuno li usa! Sarà perché è scomodo, sarà perché le donne olandesi, soprattutto se si lasciano andare, sono fuori come balconi, ma tocca discuterci per usarlo.
L’ammetto.
E per quanto nel contesto possa risultare piacevole ed eccitante, non mi è piaciuta per niente la situazione che si è creata. Vengo da 7 anni di Kenya e ne ho sotterrate di simpaticone come queste, purtroppo.

Nel Paese dove tutto è permesso! Nel Paese della Liberta’! Nel Paese delle droghe e delle vetrine a luce rosse e di Amsterdam; quale sarà la malattia che più colpisce gli Olandesi?
Visto l’umidità, i reumatismi? Macché!
Dato che guardandosi intorno non vedono altro che cielo, labirintite? Tzè.
Ok ve lo dico ma tenetevi forte….La Depressione!!!!!
Come?…Che cosa?…..Mi stanno a prendere per il culo? Cioè, qui praticamente, e parafrasando di brutto i nostri dogmi e codici, puoi fare che cazzo ti pare, e questi mi vanno in depressione? E noi italiani allora? Dobbiamo iniziare ad organizzare suicidi di massa?

Finiamola con le sigarette.
Da noi, lo sapete, il pacchetto è da 10 o da 20, semplice ok? Qui no. Qui trovi pacchetti da 19 (!), da 23, e da 27 (che per portarti dietro il pacchetto devi affittare uno sherpa)! La spiegazione di questo è scritta in un foglietto e ben sigillato insieme al terzo segreto di Fatima. Ma se casomai qualcuno di questi fulminati me la spiega, vi faccio sapere.
Alla prossima.

mercoledì 24 novembre 2010

Che cazzo c’entra Berlusconi con me?

In questo momento di grande confusione politica, un po’ per lisergia-un po’ per la consueta fica, o forse di grande opportunità rivelatrice che o abbigotta o incazzeggia a bestia, vorrei farvi conoscere un aspetto forse poco noto a noi italici che abbiamo come riferimento lo Stivale quale epicentro del mondo: Con tutti i casini che B. combina, qualcuno si è chiesto come ci vedono all’estero, a noi italiani brava gente?
Io lo provo sulla mia pelle dai tempi della D’Addario ,dei festini in Sardegna e di Noemi.
Sbarcai in Kenya, precisamente a Mombasa, e incontrando cari amici africani che aspettavo clienti italiani, dopo un degno saluto, tutti iniziarono a chiamarmi Berlusconi e ad ammiccare e fare battuttaccie. A me! Che se potessi lo castrerei! Andò avanti così per due settimane. Senza tregua alla stregua e matupito. In Kenya. Non in qualche fottuttissima famossissima università italiana!…u follow me?….

A distanza di un anno eccomi di nuovo qua, a farmi prendere per il culo.
Ma stavolta non sono africani “imbiancati” che non hanno nozione documentata e vanno di spiritosaggini, ma severi europei come gli olandesi che continuano a domandarmi: ma è tutto vero? Ma dimmi la verità, non ti vergogni di essere italiano?….domande così. Capirete come mi sento.
E poi e alla fine che cazzo rispondi?
Io non l’ho mai votato? Io lo odio? O cosa? Per loro è semplicemente inconcepibile che un politico faccia ste robe qua e la faccia franca. Qua li prendono a calci nel culo nel senso più reale del termine per MOLTO, MOLTO meno. Il premier Rutte del quale il blogger si fregia di foto, passa davanti al locale dove lavoro a piedi e da solo, un giorno si e uno pure. Senza guardie del corpo o polizia. Se facesse ste robe qui, lo prenderebbero a scapaccioni nel mezzo della strada, credetemi!

Ed surreale e inconcepibile che dobbiamo vederci passare sotto il naso, EPRESSOCHE’ IN SILENZIO, il messaggio: italiano=mafioso e puttaniere!Perché questo sta passando. Insieme alle iconografiche pizze, mandolini e paisà. E sono imprinting che dureranno, difficili da controbattere e da digerire. Ci danno al 78 posto su un campione di 178 paesi per indice di corruzione. Veniamo dopo il Ruanda. Pensa te. Ma in Italia nessuno dice niente. In Olanda me l’hanno fatto notare indicando il quotidiano, diversi amici e clienti.
Il presidente dell’INPS dichiara che se i precari sapessero dove finiscono i soldi dei loro contributi in Italia si rischierebbe LA SOMMOSSA POPOLARE!…L’ho letto nel Fatto ma quel giorno l’Italia calcio (non) giocava a Genova contro la Serbia e nessuno disse A.
Qua più di uno mi ha chiesto cosa succederà in Italia tra dieci-vent’anni a proposito delle pensioni, quando mi inerpico inutilmente per discorsi che (stra) parlano d’enfasi Sociale, ma che poi e alla fine, dovranno fare i conti con il mondo reale, quando scoppierà definitivo il bubbone pensioni.
E nessuno di chi paga avrà più voglia di stare chino o peggio, a pecoroni.
E tutto questo Loro lo sanno meglio di Noi, semplicemente perché in giro per il mondo ci sono giornali-riviste-quotidiani seri, televisioni con programmi seri, e di noi parlano e sanno molto, essendo percepita come INCOPRENSIBILE ED ASSURDA la situazione che è andata a crearsi in Italia.
Spesso sono a conoscenza di dati e fatti sulla realtà del nostro Paese molto più di noi che viviamo ovattati dentro un’informazione coatta meschina e servitrice. Di qua e di là, sia chiaro.
Ci vedono come dei guasconi che son pronti a giocare sporco per raggiungere i loro obbiettivi. E diffidano di noi.
Mentre noi siamo disposti a sbudellarci per difendere Saviano e denigrare Gasparri, ma poi prevale sempre l’individualismo catto-comunista-fascista: morte tua vita mea. E tutto sembra rimanere uguale a prima, quando in realtà tutto sta precipitando in un baratro senza fine.

Devo ammetterlo. Ogni tanto ho paura se penso a quello che ci aspetta.
E ritrovarsi in giro per il mondo a “guadagnarsi il pane”, troppe volte mi sta sembrando più una vessazione che un privilegio.
Ma se penso all’Italia, che dovrebbe essere Casa Mia, sarò scemo, ma preferirei ritrovarmi in Albania.

martedì 16 novembre 2010

Calma, sangue tiepido e tanto Karma

Porca puttana, pettinata a modino e con due labbroni così.
Stai a vedere che esiste davvero?
Stai a vedere che anni di Buddismo e una fede incondizionata e cieca su Earl me lo stanno dimostrando? Stai a vedere che quegl’anni passati a cherichettare per squallide chiese -in una gioventù che si avviava verso la fase “perduta”- tornano a bussare alla porta dei “conti in sospeso”? Vabbuò che a 13anni sbagliai un goal già fatto come mezz’ala dei Giovanissimi del paese nel derby, ma perché i legamenti di quel ginocchio meschino e gattusiano proprio oggi, allo soglia dei cinquanta. Non era meglio fare uno a uno allora e palla al centro?
Porca troia rollatrice di canne idro-ardite.
Il Karma esiste! Occhi aperti gente e non ridete.
Se poi ti illumini in fila al supermercato, la mattina di una mattinata che viene un’acqua come gavettoni di ferragostana memoria e te, -simpaticone !-senza l’ombrello che ti sta sul cazzo -il solito coglione!-, l’evento si riempie di una rivelazione aggiunta che s’assolve di una certezza che fa tanta tenerezza: Il Karma esiste, a prescindere e per l’esattezza.

Non sarà mica per KASO che a me che odio le file, mi capita sempre d’avanti gente che per pagare un panino ci mette mezz’ora facendomi fumare le orecchie e ben altro? Non sarà mica per KASO che questo bambino rompicoglioni che sta gravitando intorno alla mia personcina ancora inguainata nei sogni della notte che raccontavano di figli troppo lontani, si trovi proprio intorno a me a brasare i maroni ricordandomi di rimando i perduti doveri di padre? Lo strozzo io o voi questo biondino del cazzo indisponente ignorante e bianco come da dizionario che è dicitur della Purezza? [Che razzisti-Che tristezza]. Mio figlio è mulatto! Te lo karmo nel culo. E anche se sono un padre di merda e infantile soltanto al tatto, con una faccia bianca da morto come la tua non farei mai nessun baratto!

Karma, calma. Già. Perché il Karma non solo esiste, ma va anche “retto” a diritto e per congiunta/maschilante inclinazione a 90 gradi, di concetto grossolano e per diletto.
E non sono noci di cocco ne crisi di governo del nano/folle(tto).
Son cose serie. Training che richiedono predisposizione.
Mantra, meditazioni, yoga, danze spirito/dinamiche, recitazioni oscure, per loro chiare e ben mirate, per me che amo solo le capanne sudatorie: religione a badilate.
Io per esempio lo reggo a giornate. Se non fumo troppo.
Quando mi premia di solito viaggio buddista a palla tutto il giorno. Poi quando m’azzoppa mi ritrovo a ritroso che per non avere rompimenti di coglioni, andrei persino in ginocchio al confessionale per passare poi il resto della giornata falso, ma d’emozional riposo.
Troppo pignolo! Non te ne passa una!

Stai a vedere che Il Karma ci insegue come staschi e acc? Ma che vuole da noi? Oh, ciccio, che c’è? Problemi?
E Lui zitto. Manco fosse un agente del KGB/FIAT/MSI.
Ma è sempre dietro l’angolo.
Sennò perché se sognazzo della mia ex che oggi Karmo moglie, quella ti si presenta con messaggi entusiasti sul nuovo compagno? Pago le stronzate fatte vent’anni fa? Toh, bella fica sì. Karmiamoci e partite va.
Comunque, quando mi intrattengo con Manitù e Jah tiro fuori sempre la stessa teoria: Bella merda il Karma.
Quattro notebook massacrati allo stesso modo.
Idem tre telefonini, meno male, da due lire.
Elastico-Mutande che cede anche se sono Armani e fischi agli orecchi continui che non c’è peggio sordo di chi è sordo veramente: Quello che ridacchiava sempre davanti ad un Amplifon. Demente.
Stai a vedere che la costipazione che m’aggioggiola sia il karma di mille fanculi svenduti in giro e che aritornano come una dovuta ammonizione?
Mogli zero e compagne men che meno. Ne vogliamo parlare?
Siate clementi…o devo continuare?

Ma poi ogni tanto mi karmo. E apro sorrisi (stra)siffatti al Karma, mi siedo in una panchina di Grotemarkstraat e mi godo il passaggio della gente, la gnocca biondona che sfila e che qua è più che bona, mi godo l’Olanda che m‘ha preso su come quando trovi un gatto mèzzo per strada e ho gli passi sopra ho lo metti al caldo, mi godo la Vita finchè potrò e fin quando non dirà: finita, mi godo il Mondo, che ti da sempre una possibilità di volarti tutto intorno, mi godo la musica che…..Finchè non arriva e si siede accanto a me una madonnina vestita di celeste pura come il san bitter che puro celestiale ha pure lo sguardo, puri gli uccellini e gli angeli che le svolazzano attorno, e pura in fronte pure, la pur turchese fascia.
Maledetto Karma. Anche sul più bello, a sciupare tutto, arriva sempre la reincarnazione di Santa Rita che s’accascia.

venerdì 12 novembre 2010

Animali Randagi

Avevo pubblicato una bozza senza accorgermene. Niente de chè, questo è quello buono.
Sarà il Karma? Ne parliamo al post successivo


Qua ci sono diverse quotidianità che colpiscono, spiazzano, a volte sconvolgono. Che smantellano ordinarietà date per certe, situazionismi rocamboleschi. Qua puoi trovarti persino davanti un direttore di banca con tatuati in fronte due teschi. E bischero te se credi che scherzi.
Personalmente, in primis anche se è un work in progress continuo, sono stato catturato da un particolare che mi ha veramente stupito:
In questa città non esistono animali randagi.
In tutta Den Haag, dove la cultura cinofila è altissima e quasi tutto possiedono un cane, non ne vedi uno in giro senza collare.
Persino i gatti vanno al guinzaglio pettinati come la Montalcini e obbediscono come un giannizzero. Charlie, un siamese che vive vicino a casa mia, quando esce con la padrona e lo libera dal guinzaglio, si fa un giretto della piazza, entra nel pub a fare due chiacchiere, e poi si riallinea per rientrare…UN SIAMESE, il gatto più stronzo che esiste in natura!
Quindi c’è da chiedersi: sono così animalisti che li tengono come bambini, o li infilano dentro le camere a gas come i nazisti?
Sembra una domanda banale? Non lo so, non credo.
Mi sono informato. Allora, intanto son quasi tutti sterilizzati, vanno dal parrucchiere per cani una volta alla settimana, pisciano Perrier e cagano tartufi d’Alba. Sanno mandare a fare inculo in 4 abbaiate diverse e leggono Castaneda. Si accoppiano dopo documentazione vidimata da un famoso notaio ed hanno il classico alito benestante/un po’ stordente, che appesta. Dal che presumo che non li gasano.
Very Smart notare l’educazione dei piccoli cuccioli animalizzati, trasformati per magia in piccoli bambini fin troppo viziati. Ma sempre placidi nel loro ruolo di cani da compagnia, di cani fortunati.
Come definire un bassotto nano vestito Trussardi e portato da un guinzaglio D&G? Come qualificare un levriero che passa metà della sua giornata con l’istruttore di “buone maniere” e dalla manicure? E quei rottwellier “mammoni” che incontri in ogni dove?
Forse un’altra definizione ci sarebbe: “supporti emozionali”, una lunga storia che si incrocia con animali portati a casa non per amor natural durante verso di loro, ma per tamponare sfregi emozionali, depressioni ben celate, il cane/gatto che sostituisce la Nutella e notturne marmellate.
Quindi la domanda che continuo a farmi di fronte a queste scene è:
si può capire una società soltanto da come tratta i suoi animali?
O forse e meglio ancora, questi cosiddetti animali sono lo specchio inconsapevole di una società?

lunedì 8 novembre 2010

Dagli Appennini Alle Canne

Bhè. Strafalciare il buon De Amicis può essere cosa buona e giusta a prescindere. Se poi si ha in mente di provare a scrivere da un’ottica che sfida la le paure e i fantasmi del belato del coro, il minimo. E dato che rientro da una settimana di Casentino e sono di nuovo a Den Haag a lavorare sodo e a prender piacevoli scrosci d’acqua, diciamo che Facce Da Olanda oggi si tingerà anche un po’ d‘Amata Valle. Dalla quale comunque nasce essendo partito da lì per emigrare ed andare a trovare lavoro all’estero. (Cosa che è sfuggita un po’ a tutti, niente di importante per carità, ma ho avuto l’impressione che tanti pensino che son qua a spassarmela, beati loro!).
Comunque e perciò -bando alle escort e tuonino i cannoni!- dedico questo post a quelle “signore e signori” di paese che hanno passato vent’anni a dare a tutti dei drogati, ed oggi c’hanno il figlio/nipote agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti. Il classico bravo ragazzo come tanti, che lo perquisiano e gli trovano nell’armadio cocaina e bilancia come al peggiore dei Franti.

Partiamo dall’inizio, se un inizio c’è: ma che cos’è “La Droga”?
Qualcuno sa spiegarmelo al di fuori chiaramente dei Devoti Oli e dei paletti giuridici che nascono -dato storico- per distruggere la produzione di canapa a favore dell’”innovativa” plastica? Forse che droga sono le mie amate sigarette spacciate dal Monopolio Di Stato? E per tutti i caffè che mi richiedono e bevo in più chi accusiamo di spaccio, Illy? Forse che droga è un concetto un po’ falsato e di sicuro astratto? Forse che le migliaia di preti pedofili usano qualche droga “benedetta“ oppure sono “drogati nel cuore e nel cervello“? E tutto il Viagra che si spara il Piccolo Grande Nano ed i nuovi sessuofobi, non è forse una droga? E tutti quei poveretti che alle 7 di mattina tracannano Stravecchi e Unicum per bar, non sono forse drogati nonché un pericolo per la comunità ma a norma di legge e con tanto di televisiva pubblicità?
(In Olanda non si possono servire alcolici nei locali pubblici prima delle 12, e per strada è vietato bere a prescindere dall’ora. NDA)

Lo sappiamo tutti che prima dell’avvento della “manipolazione del petrolio”, con la canapa la Ford aveva costruito un’automobile che oltretutto si alimentava con un estratto della canapa stessa senza inquinare un bel niente? Lo sappiamo tutti che filati, tessuti, carta, corderia, sperimentali vetroresine venivano fabbricate con la canapa? Lo sappiamo tutti che nella Padania post mondiale si coltivava tanta di quella? E che la leggenda della Pianura Padana racconta che: “a quei tempi eravam tutti contenti e nascevan figli come i funghi? “ (cito un amico di Rovigo che oggi vive in Casentino, e comunque, basta guardare il simbolo leghista, una foglia di Maria mascherata bene, o forse male, dipende da come uno la vede).
Lo sappiamo tutti che in America (si dovrebbe dire U.S.A. ma America, cattura subito l‘attenzione), premi Nobel e guru dell’economia hanno pubblicato uno studio spiegando, DATI ALLA MANO, che questa politica del “combattere la droga” ha portato ad un dato oggettivo: si spende per combatterla gli stessi soldi che fatturano le varie Mafie per spacciarla, e invocano la distribuzione controllata “prima che sia troppo tardi?”.
Lo sappiamo tutti (è un altro dato storico) che l’eroina ha invaso i mercati di tutto il mondo dopo che gli americani avevano pareggiato in Vietnam e dove la CIA, lì e in Cambogia e dintorni, s’impadronì dello spaccio della stessa collaborando con le più famose mafie del mondo ed usando i soldi ricavati per finanziare le peggiori porcate del secolo passato?
Lo sappiamo tutti cosa dice uno come (l’immenso) Don Ciotti a proposito del problema?
L’abbiamo visto tutti il pluripremiato film Traffic tra un Grande Fratello e dì su mà il budello?
Ci sarebbe da andare avanti eoni.

Ma parliamo d’Olanda.
Sfatiamo subito un mito: le droghe leggere qua non sono legali ma “tollerate”.
Che vuol dire tutto e niente. Con ogni probabilità è un escamotage burocratico per svicolare i diktat della UE. E del mondo intero credo. Mi dicono che solo in Canada c’è una politica sulle droghe simile a quella olandese. Secondo me si deve partire da un dato: l’Olanda è una piccolissima nazione ed ha bisogno per sopravvivere di importare il 99% del suo fabbisogno. Questo ha reso gli olandesi dei grandi affaristi/commercianti/avventurieri. Ne andava della loro sopravvivenza.
E per un altro dato oggettivo: qua le religioni, e soprattutto il dogma cattolico tanto caro al Pastore Tedesco, son rape secche. Anche se l’immigrazione ha portato gli olandesi a fare i conti con la realtà mussulmana. Nella sola Rotterdam la comunità marocchina è strabordante. Persino il sindaco è nord africano.
Ma l’olandese pensa “all’individuo”, “all’essere umano”, e non ad idiozie tipo “immagine di Dio o Allah”. Si dicono calvinisti. Che dal punto di vista dei “cattolici della domenica” vuol dire: “questi sono tutti pazzi“.
Per me che sono italiano e vengo da una cultura dove si giudica anche l’aria che gli altri respirano: “gente che vive e ti lascia vivere e si fa i cazzi suoi”.
Perciò, quando hanno semplicemente constatato che alle persone piaceva, tra le altre, evadere e fumare, e capendo IMMEDIATAMENTE che questa “debolezza” portava profitti incredibili nelle tasche di personaggi pessimi, hanno deciso di metterla a disposizione di tutti con monitoraggio, e soprattutto, imponendo aliquote ai coffe shop che permettono al governo olandese di RIDISTRIBUIRE quei soldi in un sociale che non ha uguali. Con la solo Amsterdam ed il suo gettito aliquotare mandano avanti una nazione!
Sarà bello? Sarà brutto? Sarà giusto? Sarà sbagliato? Non lo so. Di sicuro quei soldi non finiscono in tasca a gente che uccide i nostri magistrati, i nostri agenti, i nostri innocenti ed i nostri eroi. Di sicuro non vanno in mano a gente che scioglie i bambini nell’acido. O a persone/amici/parenti che spesso per comodità si mettono a spacciare per farsi la settimana in Sardegna o alle Maldive e comprare l’I-phone. Ma appena li beccano spiattellano tutti i nomi e cognomi “creando una guerra dei poveri“, non si fanno un’ora di galera e il giorno dopo te li ritrovi ai giardini pubblici a dispensare sorrisi. E a proposito di situazioni simili che tutti in Casentino hanno prima o poi visto, qual’ è il messaggio che passa tra i giovani secondo voi? Dico la mia: Che se spaccio e mi beccano e spiattello i nomi , la faccio franca!
Con l’aria e le aspettative lavorative che ci sono in Casentino, fa stare tranquilli tutti i bravi genitori di vallata una prospettiva così?

Vorrei porre un’altra domanda: Ma chi credete che siano i clienti che affollano i coffee shop olandesi?
Indovinato? I turisti di tutto il mondo! E chi sono i più numerosi? Eddienò! Gli italiani!
C’è un turismo che si basa praticamente solo su questo. Arrivano ad Amsterdam, si chiudono tre giorni dentro qualche coffe e non visitano niente, non sanno niente, ma parlano d’Olanda come se fosse casa sua. E lo sanno bene le forze dell’ordine. Sono atterrato per la prima volta all’aeroporto di Pisa tranquillo e beato, MINCHIA, cani anti droga da tutte le parti, controlli serrati sui voli dall’Olanda, e il coglionazzo con gli acidi in tasca beccato e ingabbiato. Neanche a Mumbai avevo visto controlli così!
E quindi e a questo punto chiedo a te signora benestante, che alle cinque sei sempre in pasticceria con le tue degne amiche a bere caffè lungo con la panna montata e a battezzar di cicaleggio la prossima drogata, credi ancora e davvero che Tuo figlio e Tuo nipote vadano regolarmente ad Amsterdam perché una volta: “C’è la mostra di Escher”, ed una perché: “E che ci perdiamo Van Gogghe?”. Suvvia. Per favore. Faccia la seria. Troppo facile giudicare “gli eccessi” ed il piercing della figlia della vicina di casa e far finta di niente se il suo “bravo” figlio si va a “sfare” di coca ad Amsterdam con le Pantofola D’Oro e il trolley Vitton. Drogatello rimane cara mia. Oppure mi dica lei, dov’è la differenza se non nella pericolosa ipocrisia tanto cara a noi casentinesi?

Vorrei che fosse chiaro che questo post non è un’apologia a favore delle droghe. Tutt’altro. Sono profondamente convinto che spesso la gente usa per esempio una droga come la cocaina senza saperne niente e senza sospettare minimamente a che rischi va incontro. Come mi fanno paura quei bimbi che buttano giù pasticche chimiche comprate da sconosciuti senza rendersi conto che stanno rischiando di brutto. Mi chiedo però se sia un bene parlarne. E credo/spero di sì. Molto meglio del silenzio colpevole che si basa solo sul: ”speriamo che non tocchi a mio figlio”.
Mi illudo che prima o poi sia possibile aprire una discussione da un ottica diversa, più sincera e soprattutto più umana su un “problema” che volutamente, per paura e non per altro, ignoriamo fin quando non siano costretti a sbatterci il viso.
Sono un drogato se affermo fermamente che la legge Bossi-Fini (quelli del prima e dopo la cura: Bossi se l’è preso la sinistra, l’ha disintossicato e l’ha rispedito al mittente come nuovo. Mentre Fini c’ha impiegato 16 anni a capire che quel prurito non erano una punta d’emorroidi), non solo ha riportato la legislatura italiana indietro di vent’anni, ma non ha prevenuto un bel niente ed anzi ha fatto un grossissimo regalo alla Mafia?
Vi chiedete come? Ecco la mia modesta versione. Alla Mafia di spacciare droghe leggere interessa relativamente. Poco guadagno e tanti rischi. Le “polveri“ invece sono perfette. A Lei costano pochissimo e danno quasi subito, a differenza delle leggere, assuefazione. Ed infatti da quando è in vigore questa legge che equipara l’hashish alla cocaina e l’eroina cosa è successo? Che nel mercato il prezzo dell’hashish è schizzato alle stelle e il prezzo della cocaina e dell’eroina si è DIMEZZATO! Con il risultato che La Mafia si è arricchita ancora di più spostando il consumo dalla “Canna” al “Tirello” (che poi diventa mezzo grammo, poi uno, e infine un delirio inconsapevole). Così anche in Casentino assistete ad un’ascesa del consumo di cocaina che per i numeri statistici dovrebbe farvi preoccupare e seriamente. In una settimana, le ho viste solo io le bande di ragazzi schizzati e sboroni in giro per la Valle? L’ho sentito dire solo io delle brillanti operazioni delle forze dell’ordine locale che hanno arrestato gente con quantità di cocaina da narcotraffico? E a chi cavolo l’avrebbero venduta tutta quella “Bamba” lì? Stai a vedere che andava tutta ai Valdarnesi? Vogliamo continuare a vivere con le famose fette negli occhi? Vogliamo continuare davvero con riti generazionali a ritrovaci per cimiteri a portare inutili fiori ad un vecchio amico che ci ha lasciato anni fa con una siringa piantata in un braccio?
Decidete voi. Decidiamo noi. Purtroppo le mie tombe io c’è l’ho già.
Il prossimo post parleremo male degl’olandesi. Così accontentiamo tutti.

giornataccia

Sveglio presto alle seisticazzi. Buio fuori e vento che sbatte la pioggia sui vetri. Olanda depressa la mattina su se stessa. Sigaretta abbondante. My Name is Earl secondo atto. Come la Bibbia. Audio del pc a puttane. Via in bagno. Cacata sulla norma. Brutta faccia allo specchio. Ancora imbracato nelle ragnatele oniriche. Denti controvoglia di dentifricio tutti s’impastano che per nulla piace. Mezza testata nell’angolo. Moka. Tazzone e miele. Male al fegato. O pancreas? Meglio fegato. Quello lo ricambiano.
Spesa al supermercato. Otto e mezzo. Strafalciandomene dimentico a me stesso tutta la lista. La birra però no e manco il caprino. E il succo per la notte. Vento stronzo zaffa senza pin stop. Via a casa. Grigio tutto ma no le mura di marzapane. Sembra tutto di marzapane. Den Haag di marzapane. Al caldo a casa. Caldo che suda improvviso l’ascella. Controllo posta. Maicagato. Moka due. Tazzone e miele. Cannone. Desaparecido trenta minuti secchi. Lavoro. Filetti. Parole olandesi. Piatti indonesiani. Battutine in italiano. Due palle così. Sorrisi da tip tap e un occhio fisso all’ora. E l’ora s’aurora di buio pesto. Via a casa. Notte. My Name is Earl secondo atto. Cannone. Secco a dormire con pensieri da farne a meno. Giornataccia.

venerdì 5 novembre 2010

Belle stranezze e Poche certezze

Belle Stranezze e Poche Certezze

Era un po’ che volevo scrivere qualcosa sulle “stranezze” olandesi che poi e alla fine -troppo a casaccio- si rimbalzano tossiche tra aneddoti raccolti spesso in un week end ad Amsterdam nell’illusione di essere in Olanda e nella certezza di essere “cotti” di chissà che.
Con ogni probabilità doveva essere il primo post di Facce Da Olanda. Poi ne vedi così tante di continuo che ti dici: aspetta, e mettila da parte.
Il problema casomai è capire da dove iniziare….ecco, iniziamo dal divieto di fumare.
Come saprete l’Olanda fa parte dell’UE con tutti gli annessi e sconnessi. Quando passò la legge che vietava il fumo nei locali, questo bizzarro popolo dette sfoggio del suo astruso/meraviglioso concetto di Libertà.
Per un giorno tutti i bar e pub olandesi (solo in Den Haag un trecento e più dato che è culturale mangiare un panino fuori, notissima l’avversione degli olandesi a cucinare) chiusero e, insieme al POPOLO, si riversarono nelle strade per manifestare il proprio dissenso. Primo perché gli olandesi fumano come ciminiere, e secondo perché la mia libertà, CAZZO, non la tocchi, che ti chiami Rutte, Kuntakinten o Silviotto, è uguale. E per una costatazione inconfutabile: gli avventori dei pub FUMANO TUTTI!
Cosa è successo secondo voi? La celere li ha caricati? Qualche politico alla La Russa si è messo a sbraitare in televisione contro questi sovversivi comunisti? Un qualche Berlù del cazzo dall’indignazione ha sfiancato a colpi di Viagra 2 escort? Niente di tutto questo.
Hanno preso atto, hanno spiegato che la legge rimaneva, ma che ognuno poteva fare come meglio credeva. Risultato? In tutti i pub si può tranquillamente fumare. Almeno in Den Haag.
Se sono padrone della mia Vita, allora sono anche padrone della mia Morte. Questo è stato il risultato un po’ fatalista, ma profondamente filosofico della questione.
E stranezza su stranezza, gli unici posti dove DAVVERO non si può fumare sigarette sono i coffe shop, dove però si può comprare e fumare tranquillamente marijuana e hashish.

Come saprete, essendone uno stereotipo come la Mafia in Italia, l’Olanda è il paese delle Biciclette per eccellenza. Trovandosi non solo quasi tutta sotto il livello del mare, ma e chiaramente, in una pianura abbestia di cui non vedi la fine che ne agevola l‘utilizzo.
(Fatevi conto che l’Olanda è grande come la Lombardia).
Le biciclette qua hanno la precedenza anche su Dio e su quel coglione di Alonso.
Figuriamoci sui comuni mortali. Così, soprattutto per noi italiani che difficilmente vediamo “piste ciclabili“, camminare distratti per strada equivale a ritrovarsi a camminare contromano nella pista di un GP mentre Vale vola.
E faccio oltresì presente che le bici qua non sono come da noi, che tendiamo a renderle sempre più leggere, pesano come un bilico e sono costruite con l’adamantio.
Inevitabile quindi che se ti incicciano, la prognosi sarà piena di paroloni e tempi lunghi.
Tralasciando per non disturbare la convalescenza e a tempi migliori la consapevolezza squisitamente forense che “l’assassino” ti può chiedere anche i danni a norma di legge!
E se credete che sto esagerando, tenetevi forte, sulle piste ciclabili gli scooter posso sfrecciare tranquillamente e…senza casco!!!!!
Ho provato a chiederne in giro il significato. Solo risate ma nessuna spiegazione. Anche questa è Olanda. (E non Amsterdam, bada ben, che dell’Olanda è solo “l’odiato male indispensabile” per far cassa e niente più. Ma di questo magari ne parleremo poi).

Questa è bella come “stranezza“.
Avete presente quei carabinieri che ti fermano ai posti di blocco seriosi ed interrogativi come se fosti il peggior ricercato? O quando passano per le strade a fissare severi il mondo intorno? Ecco. Qua è un reato.
Se vado a denunciare un agente perché: mi guardava male e quindi ha abusato di me, con ogni probabilità passerà dei bei guai. Senza sotterfugi, testimonianze “a modino” di colleghi senza gloria e robe varie. Andrà a raccogliere tulipani come tutti gli altri. Semplice e chiaro.
Essere uno sbirro è una missione. Non un mestiere.
E’ questa la spiegazione molto rivelatrice e profondamente laica degli olandesi.

Se l’Olanda può sembrare una “Pentola” costruita chissà da chi, qualcuno si è scordato che il Colui non fabbrica i “Coperchi“.
In questo caso, in questa piccola nazione, il “Coperchio” si chiama SANITA’.
In confronto alla struttura sanitaria olandese, gli Stati Uniti sembrano la Gardland degli ammalati. Per dire.
Qua senza assicurazione sanitaria non hai diritto a niente (gratuitamente, chiaro). E quel poco che ti danno, di solito a poco serve.
Se ti presenti ad un pronto soccorso con la tessera sanitaria italiana, ti curano (male e a caso) e ti rilasciano una fattura che tu pagherai e forsechissàundomani lo Stato italiano ti rimborserà. Vi do due tariffe: 70/80 euro per un antistaminico che dovrete elemosinare in ginocchio (è successo ad un cliente del mio coinquilino italiano che era qua per una fiera di fiori a far business). 500 euro se chiami un’ambulanza (provate, provate. Non ci credevo, ma poi ho visto gente che si sentiva male per strada e nessuno faceva niente. Mi hanno poi spiegato che se non la chiedi tu, nessuno chiama per te un‘ambulanza perché se non puoi pagare o non hai l‘assicurazione, deve pagare lui! Ed infatti per Den Haag è rarissimo sentir suonar sirene). Una ricetta “a nero” per un semplice antibiotico a largo spettro?..fino a 130 euro, per la ricetta e basta. Credete che esageri? Il Ketadol, che in Italia lo compri al banco del supermercato, qua è considerato la panacea di tutti i mali.
Ma…è introvabile!
Entrare in una farmacia è un lusso che quasi nessuno si permette. Ed infatti più che luoghi d’aggregazione come in patria, sembrano musei minimali dedicati alle “Scatole Su Scaffale A Prender Muffa”.
Personalmente ho “già dato”. Appena arrivato ho avuto una brutta otite con tappo di cerume dovuta al timpano sinistro forato/lasciato in quel di Hampi in India, e al vento che qua “ti spezza le reni”. Non sono riuscito a trovare un medicinale adatto neanche con la carta di credito messa in bella vista all‘italiana. Per trovare una pompetta per fare gli sciacqui all’orecchio, non solo sono stato trattato come un semplice drogato in farmacia, ma alla fine me l’hanno dovuta spedita dall’Italia! Insieme agli antibiotici e tutto il resto. Via USB. C’ho i testimoni. Che ancora non credono alle loro orecchie e che colgo l’occasione per ringraziare ancora. Per curare un’otite.
E solo Manitù sa quanto ho patito, “nell’indifferenza” tutta olandese, quei maledetti 15 giorni. (Ma qui vivono un fatalismo tutto africano che certe volte m’incazza, troppe volte m’attizza).

Per capire che gli olandesi sono un po’ strani, basta ascoltarli parlare o provare a leggere Duch (si dice così, strano eh?). Un intruglio di lingue pieno di consonanti aspirate che ogni tanto trovano pace nell’enfasi di una vocale. Vi traduco alcune parole: buon appetito? Eet smakelijk. Baccalà? Cabijou. Vita? Level. E così, con tre parole, abbiamo scomodato gli arabi, gli inglesi i portoghesi e…, ci mettiamo anche i francesi? Ma per fortuna parlano tutti inglese. E Ciao Bello lo sanno dire tutti. Con buona pace degli italiani nostalgici che qua fioriscono come i tulipani. (Ma perché la gente va a lavorare all’estero e poi ha nostalgia della Basilicata? Siamo sicuri che la cosa non sia “un po’ strana“?).

L’ultima stranezza mi “riguarda” in qualche modo. Racconto.
Se avete per caso seguito i miei post forse saprete che lavoravo in un ristorante italiano famoso. Ecco. Oggi non più. Avevo scoperto l’altra faccia della medaglia ed ero molto deluso che stavo per tornare a casa un po’ avvilito. (ho saputo che il mio contratto era “a nero” e che percepivo la metà della paga senza NESSUNA garanzia medica e sociale, praticamente un mezzo clandestino…ma a lavorare per gli italiani in giro per il mondo, questo spesso succede…e poi ci danno dei mafiosi dovunque…Mha).
Avevo persino comprato il ticket per tornare pieno di buoni propositi ma, il giorno che dovevo partire, il pub sotto casa mia (di proprietà olandese) mi ha chiesto se volevo lavorare per loro come cuoco di cucina….indonesiana! (che poi dopo l’arringa cruda, sarebbe la cucina nazionale! Bho, gli olandesi l’adorano…)
A 46 anni uno deve imparare ad essere riflessivo prima di prendere decisioni importanti.
E ci ho pensato molto bene…per 5 minuti buoni! Poi ho preso il ticket, l’ho buttato nel secchio, e il giorno dopo ho iniziato a lavorare con gente d cui non capisco una parola, non conosco un piatto e…o porca troia!, funziona! È dura ma funziona. E da loro non solo sto imparando a cucinare Wasabi, Nasi Bagor, Gado Gado e zuppe Soto, ma sto imparando a “prenderla leggera” ( go easy Mau , go easy..mi ripete sempre il mio boss), a non preoccuparmi troppo, e a vivere più me stesso.
Forse durerà poco, forse durerà tanto, ma la cosa davvero strana è che…in tutto quello che mi è successo queste ultime due settimane ….non ci vedo proprio niente di strano!
Forse perché invecchiando uno diventa un po’ cretino?
O forse perché se ti ricordi di essere vivo, è bello vivere il proprio destino?

Le Grenouille

Le Grenouille

Stanotte è notte stralunata di freddo e di pioggia e di jazz.
Le Grenouille. Un piccolo locale coperto di fumo e cappelli strani e discorsi stonati dove si suda IL jazz, quello vero. La tana dei senza tempo e con troppo/poco bagaglio nella propria storia. La tana dei lupi cattivi. Mai abbastanza cattivi. La tana degl’elefanti. Memoria lunga cesello del passato. Guardare sempre avanti. L’isola che non c’è di tutti quelli che si sentono senza navigare, naviganti.

Jazz di sottofondo culla verso il live che arriverà tra un quarto e che si alterna a relax accattivanti o ad improvvisazioni che improvvise strabiliano. Note di boccali che sbattono sui legni. Fanculi e frasi jazzing di cui solo i peggiori sono degni. Note Blue Note style scivolano finanche ad Autumn Bleed del sax contralto del Maurizio Giammarco Quartet. Credo l’unico italiano ad aver inciso, anni or sono, per La Mitica.
Qui persino Paolo Fresu è amato e considerato l’incredibile compositore/trombettista che è. Ed il basso di Jordan a nessuno verrebbe in mente di paragonarlo, com’è stato scritto uguale a una bestemmia, a quello di Pastorius. Qui conoscono persino a memoria -celebrandoli- tutti i fraseggi che Enrico Rava ha spilluzzicato qua e là dal pentagramma onusto del jazz.

Che aria al le Grenouille. Che localino. Trenta posti a sedere. Bancone lungo, essenziale ed olandese al midollo. Puzzo di legno e birra e gin a tsunami. Foto in bianco e nero che raccontano il jazz appese alle pareti sollecitano vecchie fantasie dei perdenti che non si sono mai arresi.
Ed ogni sera…Jazz live and free enter!..Ogni sera!
Qua puoi ascoltare il miglior jazz prodotto da studenti di tutto il mondo che conoscono a menadito le lezioni dell’oscuro Mingus, di quel razzista/genio di Jarrett, delle follie terapeutiche del soprano di Coltraine fino al contralto limpido di buon umore di Rollins.
Qui tutti sanno quando Charlie Parker ha inciso il suo primo album e quando tirò fuori dal suo cilindro bep bop quel giovane trombettista che sarebbe poi diventato Miles Davis. Qui nessuno si permetterebbe mai di dare a Billy Holliday della drogata. Qui Billy Holliday vale Shiva e tutta la fila di sante e beate a seguire, e possedere la discografia completa di Chat Baker vale tre viaggi alla Mecca. Qui ha suonato persino Stan Getz e Bebel Gilberto ha posato il suo meraviglioso culetto su quello sgabello con una chitarra e un contrabbasso a ricamare quella voce che si insinua nelle coscienze.
Qua siamo tutti figli di una religione strana. Piena di santi senza gloria.
Jij is Le Grenouille.

Ed è sempre e solo quando uno si siede in locali come questo che gli può prendere “qualcosa” allo stomaco, -niente di strano e tanto di jazz- ma con un che di meraviglioso nel godere la propria vita specchiarsi nella vita di questi magnifici fratelli perdenti. Di questi strani elfi sguinzagliati nei quattro angoli del Mondo, dall’equatore fino a dove tutto l’anno sbatti i denti. Quelli che molte società hanno sempre usato come “i cattivi esempi”, illudendosi che questo basti perché tutti possano vivere felici e contenti.
Dalla quadrifonia esce un pezzo del Miles Davis “ultimo atto”, s’intitola “Amandla”, vuol dire Libertà. Ognuno viva la sua.