mercoledì 1 agosto 2012

Mercanti&Clienti


(foto di: Francesca Tumbleweed Donatelli)



Premetto che sono disoccupato da eoni oramai.
Ma solo in Italia, sia chiaro. 
In giro per il mondo invece ho sempre lavorato nel mio campo, che poi è la ristorazione.
Rimetto in sesto ristoranti e cucine, ottimizzo le spese e incremento le entrate, trovo i deficit gestionali in due ore e mi faccio voler bene dallo staff. L'ho fatto e bene in tutte le parti del mondo dove ho poggiato il culo.
A parte in Italia. Qua se non sei raccomandato non conti un cazzo.
Per questo persino nelle mie zone, dove quasi nessuno sa fare un cappuccino per esempio, non ho mai trovato uno straccio di lavoro.
Sarà anche il mio carattere poco incline a leccare culi.
Che poi è lo sport preferito di noi italiani. Dei Casentinesi poi.
Ma fermiamoci qui e tiriamo innanz.

Fortuna volle che abbia, rientrato da una stagione disastrosa in Kenya dove la crisi è arrivata conseguenzialmente a quella italiana (il turismo keniota, vive del nostro turismoesoncazzi), trovato una buonanima d'amico che fa mercati e che mi ha dato una boccata d'ossigeno e lavoro.
“Sei bravino a vendere” mi complimentò un po' sarcastico dopo un mercato a Livorno dove spazzolai tutto praticamente. “Se vuoi ti do del materiale e fai da solo, perchè c'hai un caratterino!”.
Mi piace poco fare il subalterno, L'ammetto.
Ah, è uno che importa abbigliamento dall'India e dalla Thailandia.
Da vent'anni.
E c'ha fatto i soldi, meritandoli, sia chiaro.

Così assecondo e mappresto di primo mercato a Bibbiena (AR) per una tre giorni di birrifici italiani notevolissima: Birbiena, dove addobbo pezzi 100 in uno stand a modino ed il resto per terra ma per benino.
Ho prezzi buoni ma sono in para uguale.
Il portafoglio languisce lacrime da rimpolpettare.
Dovemo lavorare.
Di brivido che birra tutto rende luce bella e gioviale m'avvio in quelle ore piene di stupida, illogica paura.

Va bene invece il lavoro e il portafoglio orquindi. Va di lusso a dirla.
Prendo fiducia in me stesso tra i quali Io.
Guardo, controllo, imparo meglio le disposizioni della merce.
Inizia a piacermi e ci capisco. Cioè, capisco le cappelle fatte e ottimizzo.
Aggiungo stand e materiale.

Guardo, controllo, osservo. Portafoglio lambisce badget da sopravvivenza. Sorrido a volte di tabacco oramai perchè le sigarette costan.
Mercati partecipo altri 5 più vari che sempre di lusso vanno.
Orchè mi rilasso, e di magia imperplessa smetto di guardare e inizio a vedere di quando l'acquirente s'appasseggia sul lungo non mare e cicaleggia, prova il pezzo, parla, strap, chiede consi e compra infine e orsù che un idea s'apposta sui numeri dei cataloghi fisiognomici del blogger di cui segue.

Tu sei il numero?......:

1] La coppia cinquantenne con figlio

Temibili. Se la prole sta in carrozzina ti trovi di fronte un marito un po' stempiato che ti guarda con odio viscerale ma distaccato mentre lei che li non troverà taglia che l'adempi, ti mischia tutto lo stand senza comprare nada. Se la prole è a piede libero, invece e con ogni probabilità ti ritroverai tre vestiti per terra, uno sputo sulla camicia linda, e un mi scusi ma è meglio che lo porti via!

2] La coppia cinquantenne senza figlio (magari con lei “bona”)

Nel mio caso, Lei, è un buon target. Cioè non sempre ma di solito compra.
Di inquadratura funziona così. Lei sta tre passi davanti a lui con l'amica del cuore che di rossetto e trucco e tette un pochino fuori d'abbronzatura tutta l'ossatura si vive il parterre.
Che poi si sia a Pieve A Socana ridente 200 anime fa uguale.
All'inizio sfoglia annoiata il catalogo poi d'improvviso si illumina di immenso e ti compra un vestitino di seta che pagherà il marito all'arrivo del terzo passo dietro. Pagando preammetto con un sorriso da tip tap e un leggiadro puzzà murì.
Che tocca a me mentre marsupio il vil denaro.

3] La banda di bimbi

Per uomini ma sì meglio bimbi c'ho solo magliette M/M made in Thai.
Il resto è per le bimbe.
Ma comprano. Sopratutto i bimbi di cui sopra.
Allora, uno che c'ha 7euro più degli altri (che ne hanno 10 cadauno) se ne prova una ventina. Son di cotone, carine, la stampa e fashion e il prezzo c'è. 7 eurini.
Tentenna.
Poi cede.
E dopo un quarto d'ora arrivano gli altri 4 che gliela do a 6 cadauno con battute minimaliste ma giuste and cool che di solito mi becco pacche sulle spalle e sorrisi complici che al mattino poi vado all'anagrafe soddisfatto a farmi togliere lustri quattro dal curriculum.

4] La fricchettona carina

Chiaramente e nel mio caso è un targettone.
Sono loro le prede preferite del mio habitat vestiarico.
Con loro i pantaladino vanno come il pane. Apprezzano i sexy top di seta stile Goa, complimentano tutto finanche il mercante che sottocchio valuta forme e sinuosità. Di bredlocks tutto si riempe lo spazio e tutto provano e di sicuro comprano.
Spesso si parla poi del vago.
Ogni tanto si flerta.
Di rado si tromba.

5] La fricchettona stronza

Le odio. Visceralmente. Son sempre bruttine, grassocce e votano PD (lo so perchè chi vota PD ha l'occhio amaro).
Guardano con occhio schifato tutto perchè nel tutto non entreranno mai. Colpevolizzano inconsapevole me che una mazza centro. E si allontanano poi con i sandali Birkestock da 70 euro riferendomi a voce alta che quella gonna tipo Disugual che costa 8 euro è cara.
Andando poi a strafogarsi di tre pessimi panini alla salsiccia industriale a 6 euro cadauno.

6] Le Romene

Strano a dirsi, comprano e non rompono.
Sopratutto vestiti di seta (che vendo a 9 euro). Il fisico le aiuta, ed il mio sguardo fisso sulla generosa scollatura apprezzano. Di sguardo macho poi m'adombro quando si presenta il marito romeno a pagare grosso come il K2 e con lo sguardo deciso. Soriddazzo tutto di sorrisi ipocriti e marsupio la pesa con soddisfazione eccentrica e palla al centro.

7] La coppietta ventenne che invece sembrano 40

Sembra incredibile a dirsi ma in giro ci sono un sacco di coppie ventenni fidanzati “in casa”, per dare l'idea claro.
Ma tanti.
Li inquadro perchè lui ha il passo lemme e somatizzato lo sfavamento del 50enne. A lei invece s'illuminano gli occhi scoprendo che può ciacciare in tre stand pieni di roba “ma guarda che carino amore!”.
È lucida come un cobra.
Leggiadra svolazza nello spazio angusto ma in due minuti ha già deciso cosa si farà comprare.
Il resto è scena.
Al dunque impacchetto top 2, vestiti 2 e maglietta per lui perchè lei l'ha consigliata che ci stai da dio.
Lui paga con una grinza di dolore e sconfitto continua il suo calvario tra le bancarelle che lo attendono vampire.

8] Le amiche ubriache

Un target del cazzo. Però fai due risate, di solito.
Ti sorridono stordite ma simpatiche anche se son bruttine. Socializzano. Ti avvertono da subito che non c'hanno soldi e scroccano sigarette due ma simpaticamente. Mi chiedono sette volte da dove vengo, dimenticandolo un attimo dopo, mi offrono un sorso della loro diciottesima pinta di birra e poi spariscono senza lasciare traccia una nell'inconscio collettivo.

9] Quella/o che ti conosceva da giovani

Se ora vivi in una zona e fai mercati in quella zona ma tu in quella zona non ci bazzicavi più da 15anni, questa categoria è molto gettonata.
Faccio delle figure di merda incredibili.
Dato che la mia memoria fa un po' come cazzo gli pare.
E così mi ritrovo a sorridere quasi estasiato davanti ad uno che non so minimamente chi cazzo sia ma lui di me sa cose di allora quindi assecondo prendendo come ami da pesca ogni imboccata che lui/lei mi da su quel tal episodio. Sospiro sui tempi andati, accorcio la conversazione. Ti trovo bene, allora ci vediamo, non comprano mai un cazzo, e dopo magari con gli amici parleranno pure male di te.

10] Quella/o con il cane

Amo gli animali più di me.
Ma odio i loro padroni.
Spiega il mercante.
Passa una grossa come il Molise e un chiuaua nano al guinzaglio che mi preoccupo tanto per lui che mò lo schiaccia cazzo.
Passa uno tatuato come un Maori con Labrador che è un amore che lo tira via duro di guinzaglio sempre da tutto dove annusa per forza.
E tira troppo forte quel cazzo di guinzaglio che non mi piace.
Che il labrador un attimo mi guarda ed io metto su occhi tristi.
Mi fermo qui sennò piagno ma vorrei dirvi una cosa a voi padroncini e padroncine che magari siete di Amnesty e della LAV e del'EMPA e di chissà che altro:
Portare i cani ai mercatini o ai concerti, E' PROPRIO DA STRONZI!

11] Lo sfigato

Mi dispiace maschietti, è solo un target nostro.
Lo veddo.
Si aggira tra le bancarelle come un agente della STASI.
Soffia come un toro ma non lo vedi, lo senti.
Ogni occhio è concentrato su di lui ello pensa che ogni occhio invece per niente caga.
Compra gli incensi però quelli buoni.
Le saponette qualche volta ma da me non comprano mai un cazzo.
Scivolano e ti guardano appollaiati su un attimo di tenebra interiore che prima sorridi imbarazzato, poi sorridi a mezzo e appena spariscono, ti tocchi abbondantemente le palle.

12] E poi ci sarei io..

Potrei andare avanti ancora ma alla fine poi annoia.
Perciò la finisco su come mi vedo io da lì.
(Come mi vedete voi o nuove categorie, casomai, potete aggiungerle nei commenti, sono aperti.)
Premetto che la meglio parte di me la lascio quasi sempre a casa.
Io sono timido, introspettivo, insicuro e molto sensibile.
Quindi niente a che vedere con quella faccia di culo che vi ritrovate davanti maschera arlecchina che tutto dice e tutto fa.
È una parte di me che tengo di conto per le occasioni speciali.
Quelle belle.
Quelle di quando sei ottimista nei confronti della vita.
Di quando ti senti dentro una qualche tribù. Come se ad un certo punto comunicassi con gli altri non per sintassi ma per spazi intercalati.
Come che non c'hai manco bisogno di fumare canne.
Come quando non ti senti mai in panne.

Poi lo so, alla fine si smonta sempre tutto.
Ed è sotto un cazzo di pino che ti apposti e ti ricordi che il mondo puoi farlo bello quanto cazzo ti pare ma solo per un paio di sere.
Poi torna ad essere un luogo davvero brutto.