lunedì 2 aprile 2012

Credevo fosse la fine. Invece era solo un altro inizio. (della serie: ma non doveva essere) By By, Mon Amour ?






24-03-12

E così sono passati altri 6 mesi.
Volati diciamo. Come spesso succede quando tutto va come deve andare, quando sei dove devi essere, quando la lezione da imparare è quella e niente altro. Sì sì, volati. Turbo-calendaricamente.
E mi ritrovo così sotto un sole implacabile che non lascia tregua ne possibilità, che toglie lucidità, energie e ti lascia basito, prosciugato, senza parole. Ma umilmente conscio di essere sulla giusta via: nient'altro che la mia.
Ne sono successe in questi mesi?
Bho. Diciamo di sì.
Ma in realtà non è successo un granchè “al di fuori di me”.
Ma “dentro” è stata una vera rivoluzione.
Ho scoperto per esempio che non mi piacciono più le donne nere.
O cmq qualcosa del genere.
Lo so, non se ne parlerà su La Stampa ma mi sono sorpreso a sorprendermi. Mi sono sempre piaciute. C'ho fatto pure un figlio con una di loro (l'unico credo), e al di là delle nostre menate talebano-cattoliche, quella donna la ritengo a tutt'oggi una che mi ha voluto davvero bene. Il feeling che si creava era sempre immediato ed efficace e lo scrupolo si è sempre tenuto ben alla larga.
Ma stavolta è stato diverso.
Con ogni probabilità non ho incontrato nessuna nera “come me”.
Forse e più facile xchè un'amica (28anni) che conosco da tempo e bazzica qua è stata contagiata dal suo rastone che era tanto diverso dagli altri.
Parlo di aids.
E devo ammettere che i rischi corsi molti anni addietro e dai quali sono uscito fortunatamente indenne sono riemersi a ricordami che sfidare la fortuna troppe volte è un black jack con poche possibilità di riuscita.
L'età, forse il destino che mi attende chissà, forse semplicemente xchè nella vita si cambia noi malgrado, hanno fatto il resto.

Ricordo come fossero due secoli fa il mio arrivo.
Ottobre. Pioveva sempre. Mille pensieri nevrotici e compulsivi del mio futuro italico sul quale non avevo nessun potere ma che primeggiava imperterrito, ingombrante e pieno di concetti taroccati.
I ricordi dei brutti sogni notturni. La scoperta della meravigliosa serie tv Flash Foward (grazie Antic). La sobrietà quasi totale che francamente non mi appartiene (che ho smesso di bere ha scioccato un po' tutti, memori della mia tenuta nel tracannare birra Tusker Malt e poi giocare al biliardo).
L'inglese straricca che s'innamora per tutta la vita ma il tutto dura un pacchetto di cicche (x spiegare un po' il Kenya: che è ricca lo hanno saputo tutti nei mesi dopo, che potevo fotterle dei soldi lo sanno tutti dato che voleva comprarmi un ristorante, che non le ho toccato un centesimo lo sanno tutti xchè lei l'ha confermato in giro...risultato?...mi son preso dei gran colpi di bischero dai soliti tutti. Ma la mia testa, in questa piccola town che tanto amo ma che si avvia sul sentiero del tramonto forse definitivamente, gira e girerà sempre ben alta e le mie battute a mezzi pedofili e rifugiati sempre più ciniche e sprezzanti. Il vantaggio dell'essere fessi, a volte).
L'ascesso ai denti curato con la morfina allungata dall'allegro farmacista che mi ha guarito e compiaciuto.
Le venti offerte di lavoro evaporate tra promesse improbabili e un incompetenza quasi plateale da parte di italiani stanchi di rubare in patria ed emigrati qua x tenere alta la nostra reputazione tra ragazzine, merdate e droghe varie.
Insomma un bel quadretto.

Bon. Si rientra.
Che succederà? Riesco ad immaginarlo?
No, per niente.
Rientriamo e poi vediamo......................................................................


02-04-12

Eppoi invece come spesso succede la scena d'improvviso cambia.
L'atto si scenografa di nuovi ninnoli e il rientro si veste di toccata e fuga.
Si torna giù. Ma dovrei dire qua dato che son già.
Giusto il tempo di farsi perdere il bagaglio e farsi rubare le vettovaglie.
Un traslochino tanto per gradire. Lacrime di mamma. Mezzo malato quasi da subito. Amici/he sempre meno. Depressioni misurate tra cocaina e rhum di gente che s'ammassa nei bar paesani tra cassa integrazione e i-pad che paura tanto mi fanno ma questa non la scrivo.
And et voilà.
Ad iniziare di nuovo da capo a lavorare per ristoranti. A far la spesa a modino. A discutere eoni sul prezzo di stò cazzo di pesce che a MalindiDiFronteAll'Oceano costa un'eresia. A sudare l'impossibile.
A guardare la mia Malindi che sta scivolando in un oblio dal quale con ogni probabilità non uscirà mai più. E a decidere se sto cavolo di pisello me lo taglio ho inizio un pochino ad usarlo anch'io. Che sembran goliardie, ma viste da Lui -ma anche da me- non è che poi. Per dire.

Insomma. Sembrava una fine ed invece era un altro inizio.
La mia cartomante di fiducia me lo predisse 25 anni fa: la tua vita sarà un ciclo di inizio e fine. La lezione del cuore, spiegò ai miei occhi ammaliato/scettici. “E poi che ci fai in Casentino?...parti!”. Aggiunse.
La presi in parola. Il giorno dopo lasciai la mia donna di allora con la quale convivevo pure e partii per l'India. E poi non mi sono più fermato.
Devo ancor ringraziarla, anche perchè, e fa strano, lei era la madre della donna con cui vivevo. Mica male come suocera eh?






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