martedì 4 gennaio 2011

Malaya (Puttana, in Swahili)




Questo pezzo l'ho scritto in Kenya almeno 4 anni fa.
Seppi via telefono dell'assassinio di una carissima amica che si chiamava Grace
e "faceva la vita". Ho ancora il suo cell in rubrica.
L'ho celebrata anche nel libro che ho scritto sui sette anni giù.
E mai la celebrerò abbastanza. Lei lo ha ispirato.
Con ogni probabilità,  l'avrebbe persino approvato.
E quindi a Lei è dedicato.


Donne di vita. Puttane. Ragazze facili. Prostitute. Mignotte. Maiale. Sgualdrine. Meretrici. Troie. Zoccole. Battone. Concubine. Escort. Bagasce. E via e via.
Quante parole esisteranno per definire queste infermiere dell’anima e del membro nonché ladre astute di quattrini? Ce ne sarà una? Sono una categoria che oramai viaggia a braccetto con le leggende di tutti tempi e di tutte le latitudini.
Pensate che in India. Uno dei paesi più spirituali del mondo. La prostituzione non solo è ampiamente tollerata ma anche quella minorile viene guardata in modo distratto. Sul serio.
In Cina poi. Un amico che lavora là da anni mi racconta sempre con spassosissime mail che da quel punto di vista c’è il meglio del meglio. Mentre il regime chiuderà un occhio e aprirà la cerniera presumo. Nell’ex URSS? A vagonate. A Pietroburgo un italiano sta costruendo interi palazzi solo ed esclusivamente per loro. Certi studi danno la prostituzione e il turismo collegato ad essa una delle entrate principali dei paesi ex comunisti. Dopo le armi. Chiaramente.
Vogliamo poi spostare il nostro dito geografico verso il Sud America? Non so. Il Brasile. Amado ci si è guadagnato l’immortalità a celebrarle nei suoi libri. Solo noi italiani ci lasciamo una finanziaria all’anno.
E non scherzo.
Ed i nostri cugini statunitensi? Son messi di nulla! A leggere i gossip tra gli attori famosi ne arrestano a decine perché li beccano con una di loro in macchina. In macchina! Gente che ha tre mega ville due yacht e il jet privato. Saranno di fuori?
E se buttiamo uno sguardo distratto alla Romania e hai paesi dell’ex Yugoslavia? Saranno numeri da crearci un esercito. E anche lì chi sono i clienti più gettonati? Sempre noi. Gli italiani.
E a questo punto spostiamo il mappamondo verso il Sud Est Asiatico che forse si credeva di farla franca. Thailandia. Vietnam. Cambogia. Filippine. Bali. Son da tutte le parti a occupare qualsiasi lembo di strada.
Persino nei paesi arabi non si scherza. Nel senso che ci sono eccome. L’inizio dello splendido film “Syriana” con il grande Clooney in trenta secondi di sequenze ne da uno spaccato culturale perfetto. Ma loro le cose le fanno all’araba. Di nascosto. Credete che i nostri pseudo inviati di guerra a Bagdad in camera impugnavano una Smith & Wesson aspettando il cigolio del pavimento pronti ad aprire il fuoco? Sè. Puttane e andare.
L’Africa non l’avevo dimenticata. L’avevo semplicemente lasciata per penultima. Da noi se non appartieni al 5% dei ricchi sei una di quelle o lo sei potenzialmente. Viste le opportunità che offre il mercato del lavoro africano. Soprattutto alle donne.
Ma se per un attimo la finiamo di fare gli ipocriti possiamo chiuderla con la nostra vecchia Europa.
Metà delle capitali hanno i quartieri a luci rosse giusto per toglierne un po’ dalla strada. Solo in Italia non si arriva a questa equa e laica conclusione. Che volete. Noi abbiamo quei grandi esperti del Vaticano a dirigerci nelle tortuose strade del sesso mentre continuano a fischiettare facendo finta di non sapere che.
Con queste signore cari miei ci va un italiano su tre!

Ma torniamo a parlar di puttane che è meglio.
Se è il mestiere più antico del mondo ci sarà pure il suo recondito motivo no? E anche se la vogliamo vedere da sopra o da sotto il motivo è sempre lo stesso: perché la domanda è pressoché illimitata. Perché l’uomo nella meretrice trova l’appagamento maschio e la rassicurazione infantile. Trova il coraggio di chiedere e osare. Apre uno spiraglio ai sogni erotici che lo assillano fino a trasformarsi spesso in perversioni criminali. L’uomo si ricorda di essere uomo con loro. E dato che gli uomini non amano le responsabilità. Chi meglio di una donna ad ore per confessare i propri segreti e le proprie fantasie? Per molti sono come delle sexy psicologhe. Delle crocerossine del materasso. Infermiere seducenti dello spirito e della carne.
Il Kenya ma in special modo Malindi non fanno eccezione al teorema. Praticamente qui lo sono un po’ tutte. Anche se molti all’inizio non capiscono bene il perché. Nessuno vuole ammettere che Malindi oramai. Esclusa un’elite che ci vive di rendita. È una delle tante mete di turismo sessuale e poco più. E di certo non tra le migliori. Ed è quindi normale e logico che girino un sacco di prostitute. Credono che siano lì perché gli piace. Perché è il lavoro più facile e redditizio. Perché son tutte delle gran gnocche e dentro son pure delle gran puttane. Ma la realtà non è sempre così come sembra.
A voler cercare di scavare un po’ nella vita di queste ragazze si possono scoprire verità spiazzanti. Molte di loro sono incoraggiate dalla famiglia a farlo. Le incoraggiano pure con le botte se non sono tanto sicure di volerlo fare. Spinte da qualche fratello avido o mamma disperata in una realtà per loro completamente nuova. Così in town capita spesso di incontrare giovanissime spaesate con un misero vestitino corto di terza mano. Parlano poco inglese e temono tutto. All’inizio sono prede facili per gli attempati avvoltoi italiani che ci planano sopra senza censura ma poi cominciano a svegliarsi e ad alzare il prezzo un po’ arroganti. Per questo dopo tre mesi le re incontri che c’hanno l’ultimo modello del Motorola e le scarpe firmate e ciao belo come stare? E gli italiani ti sussurrano astiosi visto che era una gran puttana? Cioè. Veniamo in un paese povero e ci prendiamo le loro ragazze più belle spesso con due lire. Ci facciamo i nostri comodi sempre pronti a scambiarla con una più fresca. Gli diamo pure delle puttane. E ci stupiamo poi se scopriamo che le bimbe si sono svegliate e gli stiamo anche un tantino sulle balle. Stranalavita.

Questo tipo di ragazza qua non sognava i soldi. Almeno all’inizio. Sognava il muzungu che la sposava e la portava in Italia a fare la bella vita. Ma tutto a grandi linee. Non hanno una cognizione oggettiva e reale di cos’è davvero l’Italia. Le più credono che siamo tutti ricchi felici e spensierati. Come quei cialtroncelli da 5mila euro al giorno che giocano annoiati al casinò o come quei turisti da due settimane all inclusive che arrivano qua con 2mila euro in tasca a fare gli sboroni raccontandogli delle palle da vergognarsi del tricolore.
E a poco servono le esperienze di molte che son partite emozionantissime e convinte di aver svoltato per rivederle poi tornare dopo sei mesi con i visi lunghi quando scoprono che la televisione e il calcio e ingozzarsi a tavola sono il nostro senso primario della vita.
Purtroppo cadono spesso nella ragnatela droga. Molte fumano eroina e se hanno baget bevono birre e gin tonic in sequenza. Serve come tranquillante. Come anestetico. Per non ricordare al mattino quel trippone viscido e le sue richieste da porco. L’avvocato che vuole essere sodomizzato. L’industrialotto che paga bene ma vuole tutto. Ma proprio tutto. Spesso per dimenticare che la loro vita gli è sfuggita di mano. Con ogni probabilità per sempre. E al di là dei facili giudizi censori tanto cari a noi italiani personalmente non me la sento di puntarci troppo il dito contro.
Se vedeste con che gente devono andare a letto vi droghereste anche voi.

La casta delle splendide e fresche e benestanti è una piccola comunità mutevole come e con gli eventi. Ma è quella più chiacchierata ed invidiata. Solitamente si tratta di ragazze bellissime con un passato da modella o da Miss che optano per una vita più agiata.
Individuano un muzungu magari un po’ datato e con il grano vero e se lo lavorano a puntino. Sesso sfrenato e fedeltà. Perché quelle furbe lo sanno bene che l’italiano è geloso in maniera ossessiva e l’assecondano facendogli le corna tra mille sotterfugi e di nascosto. Senza far piazzate per discoteche come fanno le altre. Il più classico. Appena si sono sistemate comode in qualche villa a farsi chiamare Madame da un plotone di servitù fanno assumere il fidanzato africano come giardiniere spacciandolo per un lontano cugino bisognoso. Nel giro di poco tempo gli farà avere la patente e l’uso dell’auto di casa e i soldini veri in tasca. E la cosa più bella è che il commendatore non si accorgerà di nulla. Con ogni probabilità prenderà pure in simpatia questo ragazzo africano sempre sorridente e servizievole. Le cose andranno bene finché gireranno soldi. Se per caso il vento inizia a cambiare e il commenda incomincia ad avere il fiato corto in banca. La bimba si prenderà un avvocato avido e senza scrupoli e recitando la parte della povera ragazza indifesa e sfruttata porterà via al nostro villa jeep e gli ultimi soldini buoni. In un batter d’occhio. Ci sono decine di storie così in costa. Anche se certe volte dalle nostre parti. Aldilà che si chiamano mogli. Eh?

Poi ci sono quelle cattive. Di professione. Che intenzionalmente sanno ancor prima di uscire che se troveranno un muzungu gli faranno passare dei guai.Dopo un po’ le riconosci dalla luce che si nasconde dietro quello sguardo da falsa gazzella.
Li studiano cercando il punto debole. Accuratamente evitano di parlare di tariffe. Così al mattino possono chiedere qualsiasi cifra altrimenti ti porto in polizia. Ma i modi sono infiniti. Giorni fa gli sbirri d’accordo con la bimba hanno arrestato un italiano in una discoteca perché stavano facendo sesso nel bagno. Lui si è giustificato dicendo ma lei mi ha detto che qui è permesso! Roba da pazzi. In Kenya anche se ce n’è tanta la prostituzione è persino illegale.
L’hanno tenuto dentro due ore giusto per farlo tremare un po’ e poi gli hanno sfilato un 400 euro. Con inclusa la percentuale per la bimba.
Poi ci sono quelle che si fanno portare dai turisti freschi dentro i villaggi residenziali parodiando le gattine. Ma dopo neanche mezz’ora iniziano a tirare fuori strane scuse perché vogliono andarsene. Lui lì per lì non capisce ma appena lei strappa una tenda e si mette a urlare reclamando i suoi soldi di solito viene liquidata dal tonno di turno con fare impaurito e repentino. E in neanche un’ora si porta a casa l’equivalente di una nottata a faticare. Non male no?

Come avrete intuito sto dalla loro parte. E non per quanto riguarda il materasso anche se ne vale più che la pena. Ma perché mi piace interpretare le loro emozioni e codificare le loro paure. Controbattere alle loro certezze e ridere delle loro bugie. Perché le trovo interessanti ed originali. Perché mi sento più a mio agio a parlare con una puttana che mi racconta senza retorica la sua storia che a parlare con un italiano ipocrita che ha rubato soldi allo Stato per tutta la vita e qua passa da gran furbone.
E poi. È scritto che Gesù ci andava in giro a braccetto tra la gente. Buddha e San Francesco c’hanno passato insieme metà della loro vita prima di mettersi a fare i bravi. I più grandi poeti del mondo le hanno immortalate con versi bellissimi. Gli hanno dedicato canzoni meravigliose autori come Fossati e De Andrè.
Potrà parlarne bene anche un bischero come me?

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