Ho ricevuto questo breve racconto stamani.
L'ha scritto una donna che ho amato, che amo e che amerò per sempre.
Perchè se lo merita. E perchè me lo merito.
FORSE
TI UCCISI
(Breve
racconto di Il'aria Mosca)
Forse
ti uccisi. Ma non fu una mia decisione, fu una tua richiesta.
Quando
arrivi a supplicare un’altra persona di prendersi una tale
responsabilità, sai che non ti potrai tirare indietro. Hai già
stabilito il tuo cammino, per le tue ragioni, e cerchi l’aiuto
necessario in qualcuno nel quale hai piena fiducia, qualcuno sulla
cui comprensione profonda non nutri alcun dubbio.
Questo,
ovviamente, nei tempi remoti, nei giorni passati di vita fatta
d’essenza.
Oggi,
è infinitamente più difficile.
Ti
piantai un pugnale nella carne, guardando nei tuoi occhi la tua lenta
ed inesorabile trasformazione. Un rito di passaggio verso un’altra
dimensione per il tramite e la mano di un altro essere umano.
Rischioso, pericoloso, doloroso. Controverso.. Giusto o sbagliato?
Dando retta ai precetti d’una stupida chiesa, non vi sarebbe
scelta. Ma allora, quella chiesa non esisteva, esistevano la fame e
il freddo, la lotta per la sopravvivenza, ed i veri valori erano
fratellanza e sincerità. E poi forse, allora, tu eri un cavallo, ed
io un uomo. Un legame di fedeltà e lealtà che non conosce pari,
totalmente reciproco.
Fu
allora, quando ti conobbi ed ebbi la fortuna di condividere i miei
passi su questa terra con te, che mi innamorai dello Spirito del
cavallo. Perdutamente. Una scintilla di Dio, quell’amore. Nel mio
cuore, vivido è il ricordo dell’armonia fisica,del carattere,
della forza, del coraggio. I tuoi occhi grandi ed intelligenti,
ancora mi guardano. E posso ancora sentire dentro me il tuo potere
nelle cavalcate sfrenate e selvagge attraverso gli spazi immensi
della pianura, libertà allo stato puro.
Dunque
fu un momento crudo, che strideva sotto i denti serrati, che
offendeva lo sguardo e l’udito, ferendo lo spirito più di
qualsiasi altra cosa. E tuttavia un momento così forte da risultare
luminoso.
Il
mio amore fu così grande che ti lasciai andare, per sempre, in un
atto di pietà e determinazione, solo perché eri tu a chiedermelo, a
volerlo con estrema consapevolezza. Sapendo che sarei stata parte di
te, sempre. Che saresti stato parte di me, sempre.
Tornerò
e tornerò.
Tornerai
e tornerai.
Indissolubilmente
uniti in qualcosa d’incommensurabile, oltre la vita e la morte, al
di là dello spazio e del tempo.
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