Bigio
l'ho conosciuto tanti anni fa.
Lavoravo
a Firenze come dj a tempo pieno e cameriere a ripieno.
Di
li a poco sarebbe poi arrivata la chiamata per l'Africa e dopo
ci siamo sempre visti a pizzicchi e bocconi. Però SEMPRE quando ero
qua.
Erano
altri tempi (parlo del 2001/2). Firenze viveva un'eccitazione
musicale, culturale, sociale che poi in un paio d'anni sarebbe stata
smarrita definitivamente e per sempre.
La
prima volta che ci siamo incontrati viveva in una bella casa nel
centro centro di Firenze in mezzo a quadri, computer, idee, follie.
Gli
artisti e i geni vivono così.
Fareste
bene a saperlo voi cassintegrati, disoccupati, mantenuti e animali.
Anche voi patetiche persone normali.
Tra
noi c'era un feeling strano, eravamo come un'ossimoro.
Eravamo
pappa e ciccia senza darlo a intendere a quasi nessuno.
Lui
sapeva chi ero io ed io mi immaginavo chi era lui.
Il
gioco era questo. E andava.
Bigio
è sempre stato uno di poche parole e di tanta pacata energia.
Placido
e determinato nelle sue convinzioni.
Nelle
sue voglie, nelle sue assuefazioni.
Bigio
era presenza ad arte, senza nessuna mistificazione, arte pura.
Era
uno che ti spiegava i suoi cazzi e le sue necessità senza stressare.
Bigio
era uno che ci sapeva fare.
Un
Basquiat in bianco e nero.
Credetemi
se lo scrivo, per davvero.
Quando
mi vedeva di rientri (perchè da lui sempre passavo ad ogni
rientro), mi guardava con quella faccia un po' così, mi strisciava
il viso al viso e poi si dormiva accanto nel divano.
Io
cotto come una pina dal rientro, lui paziente, osservatore, a volte
faccialeccante.
Come un furbo brigante.
Poi
al mattino che l'ora s'aggiorna dell'aurora, mi svegliava e si faceva
colazione insieme. Lui tonno o salmone, a volte il pollo, io un
semplice caffè. Poi tornavo nel divano.
Lui non so dove.
Io
poi sparivo e tornavo chissà quando e da chissà dove.
Ma
lui lo ritrovavo sempre lì, uguale come sempre, placido,
concentrato, quasi mistico, come un Budda ad ore.
Ma
sempre di me si ricordava ogni singola parola, ogni singolo gesto che
dura un minuto ma vale una silenziosa amicizia che fa onore.
Mai
una discussione tra di noi, mai scazzi.
Come
facciamo invece noi semplici esseri umani, noi mezze seghe che
frulliamo nella vita senza capire che la vita è solo un gioco di
silenzi e piccoli spazi.
Genio
dell'esistenza che si sublimava sempre o solo a tratti.
Come
noi piccoli onnivori non sapremo fare mai.
Perchè
lo sanno fare solo i più grandi dei gatti.
Post
Bigio
se n'è andato stamani.
Un
abbraccio a Miki, alla sua famiglia e alla Sara.
E
adesso e per un attimo, tutti insieme, battiamogli le mani.
applausi per Bigio!!!
RispondiEliminagrazie Mauri
Già...applausi per Bigio!....e cmq, guardavo ora le visualizzazioni...in due ore è GIà nella top 5 dei click!....STAR SI NASCE!
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