(foto di: Francesca Tumbleweed Donatelli)
Premetto
che sono disoccupato da eoni oramai.
Ma
solo in Italia, sia chiaro.
In giro per il mondo invece ho sempre
lavorato nel mio campo, che poi è la ristorazione.
Rimetto
in sesto ristoranti e cucine, ottimizzo le spese e incremento le
entrate, trovo i deficit gestionali in due ore e mi faccio voler bene
dallo staff. L'ho fatto e bene in tutte le parti del mondo dove ho
poggiato il culo.
A
parte in Italia. Qua se non sei raccomandato non conti un cazzo.
Per
questo persino nelle mie zone, dove quasi nessuno sa fare un
cappuccino per esempio, non ho mai trovato uno straccio di lavoro.
Sarà
anche il mio carattere poco incline a leccare culi.
Che
poi è lo sport preferito di noi italiani. Dei Casentinesi poi.
Ma
fermiamoci qui e tiriamo innanz.
Fortuna
volle che abbia, rientrato da una stagione disastrosa in Kenya dove
la crisi è arrivata conseguenzialmente a quella italiana (il turismo
keniota, vive del nostro turismoesoncazzi), trovato una buonanima
d'amico che fa mercati e che mi ha dato una boccata d'ossigeno e
lavoro.
“Sei
bravino a vendere” mi complimentò un po' sarcastico dopo un
mercato a Livorno dove spazzolai tutto praticamente. “Se vuoi ti do
del materiale e fai da solo, perchè c'hai un caratterino!”.
Mi
piace poco fare il subalterno, L'ammetto.
Ah,
è uno che importa abbigliamento dall'India e dalla Thailandia.
Da
vent'anni.
E
c'ha fatto i soldi, meritandoli, sia chiaro.
Così
assecondo e mappresto di primo mercato a Bibbiena (AR) per una tre
giorni di birrifici italiani notevolissima: Birbiena, dove addobbo
pezzi 100 in uno stand a modino ed il resto per terra ma per benino.
Ho
prezzi buoni ma sono in para uguale.
Il
portafoglio languisce lacrime da rimpolpettare.
Dovemo
lavorare.
Di
brivido che birra tutto rende luce bella e gioviale m'avvio in quelle
ore piene di stupida, illogica paura.
Va
bene invece il lavoro e il portafoglio orquindi. Va di lusso a dirla.
Prendo
fiducia in me stesso tra i quali Io.
Guardo,
controllo, imparo meglio le disposizioni della merce.
Inizia
a piacermi e ci capisco. Cioè, capisco le cappelle fatte e
ottimizzo.
Aggiungo
stand e materiale.
Guardo,
controllo, osservo. Portafoglio lambisce badget da sopravvivenza.
Sorrido a volte di tabacco oramai perchè le sigarette costan.
Mercati
partecipo altri 5 più vari che sempre di lusso vanno.
Orchè
mi rilasso, e di magia imperplessa smetto di guardare e inizio
a vedere di quando l'acquirente s'appasseggia sul lungo non
mare e cicaleggia, prova il pezzo, parla, strap, chiede consi e
compra infine e orsù che un idea s'apposta sui numeri dei cataloghi
fisiognomici del blogger di cui segue.
Tu
sei il numero?......:
1]
La coppia cinquantenne con figlio
Temibili.
Se la prole sta in carrozzina ti trovi di fronte un marito un po'
stempiato che ti guarda con odio viscerale ma distaccato mentre lei
che li non troverà taglia che l'adempi, ti mischia tutto lo stand
senza comprare nada. Se la prole è a piede libero, invece e con ogni
probabilità ti ritroverai tre vestiti per terra, uno sputo sulla
camicia linda, e un mi scusi ma è meglio che lo porti via!
2]
La coppia cinquantenne senza figlio (magari con lei “bona”)
Nel
mio caso, Lei, è un buon target. Cioè non sempre ma di solito
compra.
Di
inquadratura funziona così. Lei sta tre passi davanti a lui con
l'amica del cuore che di rossetto e trucco e tette un pochino fuori
d'abbronzatura tutta l'ossatura si vive il parterre.
Che
poi si sia a Pieve A Socana ridente 200 anime fa uguale.
All'inizio
sfoglia annoiata il catalogo poi d'improvviso si illumina di immenso
e ti compra un vestitino di seta che pagherà il marito all'arrivo
del terzo passo dietro. Pagando preammetto con un sorriso da tip tap
e un leggiadro puzzà murì.
Che tocca a me mentre marsupio il vil denaro.
Che tocca a me mentre marsupio il vil denaro.
3]
La banda di bimbi
Per
uomini ma sì meglio bimbi c'ho solo magliette M/M made in Thai.
Il
resto è per le bimbe.
Ma
comprano. Sopratutto i bimbi di cui sopra.
Allora,
uno che c'ha 7euro più degli altri (che ne hanno 10 cadauno) se ne
prova una ventina. Son di cotone, carine, la stampa e fashion e il
prezzo c'è. 7 eurini.
Tentenna.
Poi
cede.
E
dopo un quarto d'ora arrivano gli altri 4 che gliela do a 6 cadauno
con battute minimaliste ma giuste and cool che di solito mi becco
pacche sulle spalle e sorrisi complici che al mattino poi vado
all'anagrafe soddisfatto a farmi togliere lustri quattro dal
curriculum.
4]
La fricchettona carina
Chiaramente e nel mio caso è un
targettone.
Sono loro le prede preferite del
mio habitat vestiarico.
Con loro i pantaladino vanno
come il pane. Apprezzano i sexy top di seta stile Goa, complimentano
tutto finanche il mercante che sottocchio valuta forme e sinuosità.
Di bredlocks tutto si riempe lo spazio e tutto provano e di sicuro
comprano.
Spesso si parla poi del vago.
Ogni tanto si flerta.
Spesso si parla poi del vago.
Ogni tanto si flerta.
Di rado si tromba.
5]
La fricchettona stronza
Le odio. Visceralmente. Son
sempre bruttine, grassocce e votano PD (lo so perchè chi vota PD ha
l'occhio amaro).
Guardano con occhio schifato
tutto perchè nel tutto non entreranno mai. Colpevolizzano
inconsapevole me che una mazza centro. E si allontanano poi con i sandali Birkestock da
70 euro riferendomi a voce alta che quella gonna tipo Disugual che
costa 8 euro è cara.
Andando poi a strafogarsi di tre pessimi panini alla salsiccia industriale a 6 euro cadauno.
Andando poi a strafogarsi di tre pessimi panini alla salsiccia industriale a 6 euro cadauno.
6]
Le Romene
Strano
a dirsi, comprano e non rompono.
Sopratutto
vestiti di seta (che vendo a 9 euro). Il fisico le aiuta, ed il mio
sguardo fisso sulla generosa scollatura apprezzano. Di sguardo macho
poi m'adombro quando si presenta il marito romeno a pagare grosso
come il K2 e con lo sguardo deciso. Soriddazzo tutto di sorrisi
ipocriti e marsupio la pesa con soddisfazione eccentrica e palla al
centro.
7]
La coppietta ventenne che invece sembrano 40
Sembra
incredibile a dirsi ma in giro ci sono un sacco di coppie ventenni
fidanzati “in casa”, per dare l'idea claro.
Ma
tanti.
Li
inquadro perchè lui ha il passo lemme e somatizzato lo sfavamento
del 50enne. A lei invece s'illuminano gli occhi scoprendo che può
ciacciare in tre stand pieni di roba “ma guarda che carino amore!”.
È
lucida come un cobra.
Leggiadra
svolazza nello spazio angusto ma in due minuti ha già deciso cosa si
farà comprare.
Il
resto è scena.
Al
dunque impacchetto top 2, vestiti 2 e maglietta per lui perchè lei
l'ha consigliata che ci stai da dio.
Lui
paga con una grinza di dolore e sconfitto continua il suo calvario
tra le bancarelle che lo attendono vampire.
8]
Le amiche ubriache
Un
target del cazzo. Però fai due risate, di solito.
Ti
sorridono stordite ma simpatiche anche se son bruttine. Socializzano.
Ti avvertono da subito che non c'hanno soldi e scroccano sigarette
due ma simpaticamente. Mi chiedono sette volte da dove vengo,
dimenticandolo un attimo dopo, mi offrono un sorso della loro
diciottesima pinta di birra e
poi spariscono senza lasciare traccia una nell'inconscio collettivo.
9]
Quella/o che ti conosceva da giovani
Se
ora vivi in una zona e fai mercati in quella zona ma tu
in quella zona non ci bazzicavi più da 15anni, questa
categoria è molto gettonata.
Faccio
delle figure di merda incredibili.
Dato
che la mia memoria fa un po' come cazzo gli pare.
E
così mi ritrovo a sorridere quasi estasiato davanti ad uno che non
so minimamente chi cazzo sia ma lui di me sa cose di allora quindi
assecondo prendendo come ami da pesca ogni imboccata che lui/lei mi
da su quel tal episodio. Sospiro sui tempi andati, accorcio la
conversazione. Ti trovo bene, allora ci vediamo, non comprano mai un
cazzo, e dopo magari con gli amici parleranno pure male di te.
10]
Quella/o con il cane
Amo
gli animali più di me.
Ma
odio i loro padroni.
Spiega
il mercante.
Passa
una grossa come il Molise e un chiuaua nano al guinzaglio che mi
preoccupo tanto per lui che mò lo schiaccia cazzo.
Passa
uno tatuato come un Maori con Labrador che è un amore che lo tira
via duro di guinzaglio sempre da tutto dove annusa per forza.
E
tira troppo forte quel cazzo di guinzaglio che non mi piace.
Che
il labrador un attimo mi guarda ed
io metto su occhi tristi.
Mi fermo qui sennò piagno ma
vorrei dirvi una cosa a voi padroncini e padroncine che magari siete
di Amnesty e della LAV e del'EMPA e di chissà che altro:
Portare i cani ai mercatini o ai
concerti, E' PROPRIO DA STRONZI!
11]
Lo sfigato
Mi dispiace maschietti, è solo
un target nostro.
Lo veddo.
Si aggira tra le bancarelle come
un agente della STASI.
Soffia
come un toro ma non lo vedi,
lo senti.
Ogni occhio è concentrato su di
lui ello pensa che ogni occhio invece per niente caga.
Compra gli incensi però quelli
buoni.
Le saponette qualche volta ma da
me non comprano mai un cazzo.
Scivolano e ti guardano
appollaiati su un attimo di tenebra interiore che prima sorridi
imbarazzato, poi sorridi a mezzo e appena spariscono, ti tocchi
abbondantemente le palle.
12] E poi ci sarei io..
Potrei andare avanti ancora ma
alla fine poi annoia.
Perciò la finisco su come mi
vedo io da lì.
(Come mi vedete voi o nuove
categorie, casomai, potete aggiungerle nei commenti, sono aperti.)
Premetto che la meglio parte di
me la lascio quasi sempre a casa.
Io sono timido, introspettivo,
insicuro e molto sensibile.
Quindi niente a che vedere con
quella faccia di culo che vi ritrovate davanti maschera arlecchina
che tutto dice e tutto fa.
È una parte di me che tengo di
conto per le occasioni speciali.
Quelle belle.
Quelle di quando sei ottimista
nei confronti della vita.
Di quando ti senti dentro una
qualche tribù. Come se ad un certo punto comunicassi con gli altri
non per sintassi ma per spazi intercalati.
Come che non c'hai manco bisogno
di fumare canne.
Come quando non ti senti mai in
panne.
Poi lo so, alla fine si smonta
sempre tutto.
Ed è sotto un cazzo di pino che
ti apposti e ti ricordi che il mondo puoi farlo bello quanto cazzo ti
pare ma solo per un paio di sere.
Poi torna ad essere un luogo
davvero brutto.
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