mercoledì 27 giugno 2012
mercoledì 20 giugno 2012
La Nuova Casta: I Cassintegrati
Con questo post
mi farò con ogni probabilità qualche nemico/a che prima si
professava amico/a e ben altro, lo so.
Ma è più
forte di me.
Leggevo i dati
già quando ero in Kenya (esiste internet anche in Africa,
lorsignori) riguardanti la richiesta da parte delle “aziende” di
Cassa Integrazione. Nella mia ignoranza li trovavo dati incredibili.
Milioni di persone (si vocifera due) buttate a percentuali del 15% a salire mensilmente
sulla schiena della Comunità, ops, si dice Stato da queste parti.
Milioni di
persone con contratti a tempo indeterminato sia chiaro, perchè sennò
ciccia caro mio. E che vogliamo essere tutti uguali e magari e pure
di sinistra? Ma dove vivi?
E così in
mezzo al momento epocale e drammatico che stiamo vivendo e che ci
segnerà (e già ci segna) di cicatrici che rimarranno, assistiamo
attoniti all'inizio, sempre più incazzati sento in giro, al fiorire
di questa Nuova Casta: i Cassintegrati.
Se ci fai
l'occhio li individui subito ed ovunque. Ormai c'hanno quasi le
stigmate.
O bevono
robusti fin dal mattino o fanno tanto sport. Oppure parlano solo
di sport. Oppure c'hanno “interessi” tipo imbiancano, aggeggiano
con i fili elettrici, tagliano legna, traslocano, c'hanno l'orto che
pare un'azienda, il vigneto, il tutto per gusto personale o paghe
eque, così oltre che ad essere mantenuti dalla Comunità che paga
dazio, gli portano via in maniera sleale e scorretta, pure il lavoro.
Fantastico.
Nessuno
obbietti perchè solo nel paese dove vivo che conta 2800 anime ¾
della popolazione è cassaintegrata e si muove come di cui sopra.
Ho visto
montain bike da 3mila euro sotto il culo di uno che oggi chiamiamo
esodato.
Ho visto uno
della SCA di Pratovecchio (Ar) che dopo il famoso concerto di Pelù&C.
Per la “drammatica situazione creatasi alla SCA” s'è
comprato una macchinetta da 25mila euro in culo a voi.
Ho visto gente
dirmi sono in cassa da un anno, una pacchia cazzo, e poi dura
chissà quanto!
Ma nessuno,
dico NESSUNO, va ha cercare un lavoro, ANZI, li rifiutano!
Ho visto cose
che voi umani.
Se fossi uno
statista (e visti i personaggi ci potrei tentare) vi chiederei:
ma se:
- Siamo in una recessione drammatica. Hanno chiuso centinaia di migliaia di piccole/medie/grandi imprese e quindi il gettito contributivo delle suddette è sparito ma non solo perchè.
- Le maestranze delle suddette adesso sono in Cassa Integrazione e percepiscono soldi da Noi/Stato mensilmente e per periodi immani.
- Si deduce or quindi che prima o poi le riserve aurifere delle nostre sfarzose casse andranno in tilt.Almeno che la matematica non sia un'opinione e.
- Allora ci faremo due risate e due chiacchiere.
Ma voi lo
sapevate che c'è un sito per i cassintegrati dove gli insegnano i
trucchi per tirare avanti in culo a tutti? Non ci credete? Allora
andatevi a visitare il sito www.cassaintegrazione.it
e mi ridite. Gli spiegano pure come fare il secondo lavoro senza
PERDERE il sussidio!!!!!!!!!!!!!!!!
http://www.cassaintegrazione.it/miniguide-cassaintegrazione/1130...
roba da pazzi!!!!
Ma voi lo
sapevate che io come comune cittadino posso richiedere ed avere
davanti agli occhi la vostra denuncia dei redditi per esempio, solo
con un po' di burocrazia, ma come comune cittadino non HO IL DIRITTO
di sapere quanto spende LO STATO , cioè IO E VOI, per la Suddetta
Cassa Integrazione?
È un segreto.
Credete che
esageri? Informatevi (io l'ho fatto) e poi mi ridite, ok?
Insomma, ma di
CHE CAZZO STIAMO PARLANDO?
Ma non vi
sembra se non un delirio almeno SURREALE?
Cioè io che
sono disoccupato e m'arrabatto per sopravvivere, sono DAVVERO un
cittadino di serie B in confronto a questi?
Ci vogliamo
nascondere dietro la dicitura tanto cara a quei cialtroni della
suddetta sinistra che sentenziano: ecco quello che vuole fare la
guerra dei poveri?
Si può. Tutto
si può nella Vita, mi hanno insegnato.
Il Movimento 5
Stelle ha nel suo programma un sussidio di disoccupazione per tutti.
Pensa te oh.
Cosa sia il popolo di una nazione, cosa sia una coscienza sociale,
cosa sia essere veri esseri umani, l'ha spiegato in un rigo sta gente
qua.
Capitana da un
pazzo comico.
Sarà dura
ragazzi.
martedì 19 giugno 2012
Porno
Giorni fa ho
avuto una conversazione con un'amica qui in Rete che mi ha spiazzato.
Premetto che ho
molta stima di questa ragazza, la conosco e ho avuto modo più volte
e in vari campi di apprezzarne l'acume e l'originalità
dell'osservazione.
Mi racconta che
fa sogni erotici.
E li fa perchè
(per motivi di lavoro/studio) guarda continuamente il sito xvideos.
“E cos'è
xvideos” domando.
“E' un sito
porno” risponza.
Ah, ci rimango
un po' così.
L'ammetto, io
con il porno c'ho poca cultura e poco da spartirci.
Colpa
dell'adolescenza. Quando gli altri si rinchiudevano al cesso con il
pornazzo sotto la maglina che se ti vedeva mamma eran schiaffi, io
ero fuori a giocare a pallone, al massimo a rimbalzare su qualche
muro una pallina da tennis.
Ero giovane.
Avevo capito
che per farsi una sega dovevi andare con il pippolo in su e in giù.
Ma io avevo
afferrato la cosa parzialmente. Credevo
che bastasse farlo una volta.
E
dato e chiaramente che non c'era nessun genere di piacere decantato
dai miei coetanei, e vergognandomi di chiedere in giro ulteriori
informazioni ed essendo allora privo di internet, buttai alle ortiche
la mia carriera di segaiolo alle prime armi quasi subito e
indecorosamente.
Fortuna
volle che a 14anni provai la lallera. Con una esperta.
Mi
insegnò tutto in 15 giorni e da allora è stata banda per tre
decenni.
Un
paio d'anni fa m'è presa la crisi mistica e mi sono ritirato in
attesa che qualcosa si manifesti. Ad oggi invano. Ma questa è
un'altra storia.
Torniamo
al porno che intriga dai.
Intanto
su You Porn ci sono stato una sera a casa di un amico che c'ha una
collezione di film hard lunga da qui al Canton Ticino.
Ed
è un'ottima persona intelligentissima, per inciso.
Mi
fece vedere un paio di video intitolati (ebbene sì, ricordo bene)
“the master of fellatio”, dove c'era un'indiana aiutami a dire
bellissima che con le mani e la bocca e la lingua e mettici tu cosa
vuoi faceva dei numeri su un povero cristiano sdraiato su un sofà
che si contorceva come un'anguilla.
Mi
piacquero devo ammetterlo.
Poi
ne sparò altri due o tre orrendi dove vedi solo nerchie disumane,
facce ed espressioni improbabili e disgustanti, donne che fanno sesso
annoiate ma lo nascondono bene, e finali coercitivi.
Così
mi son detto: “ci facciamo un bel giro su xvideos e ci scriviamo
sopra un post, che il porno tira e i clic crescono”, e così fu.
L'ho
fatto di notte chiaramente, che s'intona bene a livello (in)conscio.
Ho
aperto il primo video dell'Home dove nell'icona primeggiava una tipa
biondona con la solita faccia di chi prova l'immenso ma a pecorina.
Dieci
minuti di qualità video ottima devo dire, dove all'inizio la bimba
spiega il suo sogno erotico. Chiaramente un bel nerone con un
randello così.
E
infatti quando si materializza il nerone, vedi un randello che pensi
che se la infilza forse gniefà, ma se glielo da in testa, la manda
in prognosi riservata.
Vanno
subito al sodo.
Lei
dice un sacco di parolacce che finiscono sempre con yeah.
Ma
un sacco è.
Poi
lui gli viene addosso e lei fa quelle facce di gommapiuma ad un tot a
coito.
Per
me lui si vergognava anche un po', almeno mi sembrava.
Ma
la recensione del video segna pollici alti.
Ora
è il turno di due bimbe al college (video cliccatissimo), dove in un
bel lettone le signorine (magre e bionde chiaramente), si fanno dei
bei lavoretti senza mai stravaccare con un finale che sembra vero.
Per me è venuta davvero.
Ma
le donne si sa, san finger bene.
Comunque
vedere un porno con due donne è molto meglio, ma parecchio.
Sarò
banale ma questo è il mio giudizio.
Provo
uno di bondage ma lo tolgo subito con imbarazzo e un pò di disagio. Il
mondo è bello perchè vario ma questi sono gusti strani per davvero.
Apro
uno con un trans bellissimo ma con un aggeggio da far paura che si
masturba.
La solita faccia ad orologeria ma comunque sono proprio creature strane i
trans.
Provo
persino il video della sezione Mature, vecchie donne con giovanotti
di uno squallore unico con 'ste rintronate in pizzi e lazzi a fare le
lascive con 'sti pori bimbi...mha.
Il
video sado-maso ho la fortuna di beccarlo come una parodia.
C'è
una (bionda chiaramente) con due pezzi di pelle nera addosso e due
tacchi fino a lassù ed un bel frustone sulla destra. Con sto fesso
legato al letto che si fa pure picchiare e trattare come un'animale.
Provo un nodo alla gola, mi guardo dietro per vedere se stanno
arrivando gli zombi, tolgo il video con nausea.
Alla
sezione fellatio diamo la sufficienza quasi buono ma il gioco qui e
intrigante a prescindere e le bimbe dei video conosco lo strumento
bene assai.
Poi
si sa e la dirò male ma: il pompino è un classico.
La
sezione Group Sex la ispeziono sospettoso, sono a disagio.
Ne
apro uno con tre bimbe (stavolta c'è anche la brunetta) che si fanno
tanti lavoretti efficaci e lo trovo passabile. Poi apro uno con
uomini e donne e mi fermo qui nel giudicare perchè sono un signore.
Quella
delle Gnocche Rasate è una mezza bufala. In questi video qui TUTTE
le bimbe ce l'hanno rasata o giù di lì.
La
sezione web cam non degna di nota mentre alla sezione Latine va la
Palma d'Oro di Canne. Mi dispiace bianche bimbe, ma queste c'hanno un
corpo e un sangue che stravalica, son belle e ci sanno fare.
E
guardano poco in camera quando ci danno dentro. Che nel contesto può
risultare molto importante. (Le bianche guardano sempre in camera
come a dire: vado bene?). Ci sarebbero da visitare ancora 47 categorie (dal Pissing alla sezione Toys) ma ritorniamo onnivori tra gli umani.
Bho.
Non c'ho capito tanto alla fine.
E
se guardo sinceramente le mie sensazioni o reazioni, vado dalla
sottile eccitazione al disagio fino al disgusto.
Tutta
roba che poco a che vedere con fare sesso, fare all'amore, scopare,
bho, poi dite voi. Per me è una mezza malattia. Come il poker on
line o i gratta e vinci.
Non
c'è niente di erotico.
Che
è la chiave del buon sesso insieme alla sensualità.
È
tutta una fregatura che fattura miliardi di euro in un anno.
A
giocare sui nostri dogmi cristiani mai scrostati.
Sui
nostri sogni proibiti.
Sulle
nostre debolezze e sulla nostra natura.
A
scomporre con imprinting sublimali le nostre coscienze e percezioni.
Eppure
per inquadrare la cosa basterebbe pensare al capitolo: categorie.
Ma
davvero per farsi una scopata bisogna sapere di bontage pissing
sado-maso coiti anali bambine in calore vecchie infoiate gay nazisti
sesso interrazziale ragazze al college e chissà quante altre beghe?
Bho.
Io non ci credo.
Comunque
tanto oramai ho imparato a farmi le seghe.
lunedì 11 giugno 2012
Manie
E
così a forza di provare [invano] a tastierare scrittura terapeutica, a provare a fare il sincero, a provare a guardarsi dentro senza spazi pubblicitari, ho scoperto che
c'ho mille manie.
Ho
scoperchiato il pentolone. Ridotto a sintassi l'illusione.
Forse
mille e più, se proprio la vuoi cercare.
Le
manie son le meglio perversioni da coltivare.
Manie
che spiazzano dalla disposizione di un tavolo a eccentrici
regolamenti da eseguire al volo.
Situazioni
che non credevo ma non solo.
Faccende
che prendono tempo, facendoti finta di nulla.
Tipo
quando vedi gente che inizia a mangiarsi le unghie e finisce
spolpando ignare falangi. Tipo la pensionata del gratta e vinci da un
euro.
Tipo
di provare odio per le case adornate.
O
tipo di provare odio (autentico e viscerale) per i pupazzi del cazzo
che mettono fuori dalle case adornate.
Se
l'accendino, le sigarette e il portacenere stanno a sinistra, è dove
si devono, rigorosamente, trovare. E non scatta la mania.
Pulisco
cucine, pentole e acquai, miei o tuoi.
Mettere
i coltelli nel cassetto tutti con la lama di là, la pulizia
certosina dello spremi-aglio, la paranoia della grattugia mai
abbastanza pulita.
È
più forte di me. E lo faccio volentieri e rimetto tutto a modino.
Ho
la mania di perdere il cellulare.
Ho
la mania di prendere la pizza a taglio ma mai l'angolo.
Ho
la mania di ascoltare troppe volte la stessa canzone di Nick Drake.
Anche
quella che il caffè o al vetro o nulla.
Quella
che il soffritto se lo sai fare si tira giù con l'acqua e fa
uguale.
Quella
di usare sempre le stesse scarpe.
Quella
che se la benza segna rosso è sottile il panico ovunque.
Ho
la mania di scrivere e poi cancellare scritti buoni.
Pure
quella che senza cappello mi manco a me stesso.
Tutta
roba compulsiva, coatta, da psicologo della mutua. Lo so.
Ma
questo è forse molto più stillicidico. A volte sottilmente
doloroso.
Ma
parlare delle proprie manie, confessarle, metterle in un angolo e
guardarle negli occhi, inquadrarle o celebrarle, può servire. No?
Che
forse siano loro il nostro più grande condizionamento? Da dove
nascono? Come si auto-manipolano? Chi è il padre? I nomi!
Qualcuno
giurerebbe che metà della sua giornata non è condizionata
dalle manie? Sulla testa di chi?
Poi
c'ho un amico che sostiene che vanno accettate.
Come
parte integrante. L'Olis dell'Essere che si prende tutto il pacco.
Accettarle
come si accetta un cd di Ben Harper: fiduciosi e senza condizioni.
Che poi ci sia il rischio reale che diventino l'imprinting della
nostra esistenza, ne riparleremo un'altra volta casomai.
Ma
poi ti passa per la testa che puoi dire cosa vuoi ma 'ste robe non
sono te. C'è qualcosa di distonico, qualcosa di sgualcito che
da lontano sembra stirato bene, di non-reale che vuol sembrare
maledettamente reale.
E
allora ti fermi un attimo. Cancelli un po' di scritti buoni giusto
per mania, e poi pensi che in fondo non potrai mai sconfiggerle.
Che
non è possibile o forse e più semplicemente della Vita fanno parte.
Prendere o lasciare.
Tutto
il pacco. Dicevo all'inizo.
Ed
è meglio riderci sopra allora. O almeno SOrriderci. O provarci e
basta.
Tipo
quella che il sugo va sempre girato.
Di
lavarsi i denti davanti allo specchio e guardarsi fisso negli occhi.
Buttare
le sigarette se si bagna il filtro.
Provare
imbarazzo negli iper mercati se voglio comprare yogurt.
Sentirsi
un pregiudicato a comprare preservativi.
Sentirsi
in colpa (maniacale) a comprare cartine lunghe.
Piegare
bene le magline.
Ascoltare
solo Radio 2.
Mangiare
gli spaghetti con il cucchiaio.
Provare
disagio per la gente grassa.
Riguardare
un film che mi è piaciuto troppe volte.
Dare
per buoni oggi concetti che domattina sul presto andranno al rusco.
Odiare
gli i-iphone.
Aver
la mania disgustata delle rape rosse lesse.
Fermarsi
al semaforo rosso e guardare il viso del conducente accanto ed
immaginare di come era prima di.
giovedì 7 giugno 2012
Livorno
Sono di ritorno dalla Bruuclin della Toscana or fresco dopo 5 giorni a fare mercati nel lungomare di Livorno Dè.
Perchè Livorno si trova sul mare.
Sembra così scontato ma invece non lo è.
Perchè Livorno, se la guardi, sei sempre spalle al mare.
Non è la poesia onusta di Genova o gli anfratti psicofisici del Salento.
Al mare a Livorno ci si va per abbronzarsi e pettegolare. Punto.
Poi se fa schifo o no la budella di su mà. Che poi schifo fa.
Livorno è i livornesi.
Altro che gli Spartani e i Ticinesi.
E i livornesi nel mare non ci sono.
Son tutti per bar, cantinerie, rumbe, fiere, tatuaggiari e pircingari.
E spacciatori. Ma tutti dico tutti.
Ho visto donne passare in canottiera con un tribale tatuato in un braccio coperto per esteso, una pantegana che gli usciva dal collo e due lucertole dietro le orecchie. Plas sei piercing visibili ad occhio estraneo quindi aggiungo due. E poi arriva il marito tatuato come un Maori anche lui e con due lobi come un Masai che gli molla tre pargoli e due cocker incazzato come un orso perchè, dè, c'è què raazzi, vò a bè!
Che vuol dire Tutto e non vuol dire una Sega, dipende.
Io parlo romantico ma invece Livorno è cambiata. Altrochè.
Me l'ha detto subito uno fuori dalla stazione che gli ho chiesto “scusa, dov'è Piazza Mazzini?”, che lui togliendo il lucchetto alla Graziella blu rispose “Dè, è sto lì, vieni con me”.
Dopo il primo semaforo, mentre l'emozione di essere nella mia Livorno m'arrotondava tutto, mi aveva già smontato con “Ma Livorno unnè più come una vorta. Ora l'è piena di stranieri”, nel mentre scroccandomi sigarette due mi accende un tarlo.
Livorno che sotto i portici di Via Repubblica i bar son sempre pieni invece.
Livorno che Effetto Venezia si fa ma unnè più come una vorta.
Livorno che il calcio c'ha fregati perchè siamo comunisti e Berlusconi ce lo mise in culo pevvia dicchè s'andò con le bandane tutti a San Siro a pigliallo pè i culo.
Livorno che solo lì resiste un Vernacoliere.
Livorno che di Modigliani a far le facce sian tutti boni.
Livorno che con quella cecina e fritti han delle trippe che fra tutti.
Livorno che però anche sopra i quaranta gli omini c'hanno n'ha schiena che pare n'anta. (cito i Gatti Mèzzi:)
Livorno che poi la Darsena, la chimica, i portuali, Livorno anarchicronista.
Ma che cazzo è successo? Domando a Marchino, uno stangone di Livorno Livorno che a Livorno se non lo conosci non sei di Livorno allora.
Siamo di banco vicini e comunicativi, m'appropria la discussione, non banale est.
Domando autorizzia per registrare. Autorizza.
Ed io sbobino:
Io: “Ma come mai hanno tutti i capelli tinti? Ma li hai visti vero? Ma poi biondi!”
Lui: “ Matteo e son livornesi, i livornesi son fatti così!”
Si parte bene. Storpia il mio nome (mi presentano come Teo, lui ipotizza livornese ma anche andaluso un banale Matteo. Lo fa).
“Che ti credi, la metà di quelli son 45enni in pensione pè via diì porto...portuali...gente che fa tre lavori a nero...pè dire...noi siamo la Napoli del nord, caro Matteo!”
Io:” Senti, mi chiamo Maurizio, Teo non c'entra una sega con Matteo”
Lui:” E mi pareva infatti! Qui a Livorno Matteo si dice Mattè”.
Ecco. Becco e bastonato.
“Senti Teo, ma te tu sei vecchio o cosa? Ntummi pari giovane”
e lo chiede come se ti dicesse andiamo per un caffè?
Io: “sui 50nta. Ma si tiene duro”
Lui” Infatti lo dicevo io, l'è sui cinquanta ma li porti bene dè”
Io: “Marco...che è stà storia della pensione a 45anni? Mi spieghi?”
Lui: “ Icchetispiego! L'è così..tutta politica, 'n casino bho...io vò parecchio in Thailandia e me ne frego...te?”
Io: “Io parecchia Africa...”
Lui: “Ecco. Io in Africa uncisò mai andato ma vorrei. Poi tummi dai le dritte no?” e attacca a parlare col Mondo che passa di lì perchè tutto il Mondo conosce.
Mi garba. Non c'ho da dividerci con questo un'acciuga ma mi garba.
Questo della vita ha capito più di me. E con ogni probabilità quelle sei parole che sa mettere a diritto che paion tanto banali alla fine valgon più delle mie contorsioni grammaticali per creare originali effetti.
Lo penso sul serio.
Fino lo sbobino.
Anche perchè se sbobino e scrivo tutto c'arrestano a tutti.
Finisce il mercato.
S'è fatto un buon lavoro. Dietro un banco mi libero dell'alone del solitario e socializzo puttanizzando. Che è il segreto del mercante. Vendo le ultime due borse special price a contingenti bimbe di banco vacuo più avanti e mi innalzo bho verso il nulla presumo, sto cazzo d'ego che non domi o forse non vuoi e basta.
Pecunio il buon boss che mi tratta con i guanti e amicizia e paga equa.
Si smonta stanchi, spinellati e un po' contenti.
Poi ci si rilasserà in quel di Pisa, ironia della (con)sorte.
Si impacchetta, di Moretti tutto intorno fioriscono e qualcos'altro di cui sopra, e bocche sbocchettate e bocche che sbiascicano parole randellate.
Si ride e si arrabbia. Stanchi chi non ha realizzato e stanchi chi il portafoglio gonfio ha. Gira vinaccio bianco quasi caldo. Siamo alla frutta.
Nella piazza che tutta si libera e lo sporco tutto rimane nel buio di querce secolari che chissà cosa avranno visto m'assecondo sul marciapiede di sigaretta attizza. Il mare a due metri alari non degna di nota.
Guardo in alto mentre un libeccio fastidioso annuncia la pioggia di domani. Guardo in alto e penso a tutto e a niente. Se dovessi ammetterlo penso a Lei solamente.
Oggi sono un po' meno livornese. L'ammetto.
Ma un po' lo rimarrò per sempre e non potrò più farne a meno.
Noi toscani siamo tutti uguali. Icchè si dica si dica.
Ci si sente ognuno e a modo suo l'Ameri'ano di Tirreno.
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